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E' arrivato ancora una volta quel momento in cui l'anno volge a conclusione e noi non possiamo far altro che guardarci indietro e provare a tirare delle somme su quanto ha avuto luogo negli ultimi 365 giorni.

 

Mentre anche voi eseguite questa delicata operazione abbiamo pensato bene di mettere insieme i 20 brani italiani che più ci hanno convinto, sperando che possano diventare la colonna sonora perfetta per le riflessioni che hanno accompagnato la fine del 2015 e che accompagneranno questo inizio di 2016. Senza dilungarci troppo, ecco la nostra classifica.

20- Purest Love - Omake

Una delle piacevoli sorprese dell'anno. Il Pet shop boys del 2015 speriamo sia in grado di ripetersi... nel frattempo ci godiamo la sua concezione di amore puro.

19- Amore dèmodè

Qualcuno una volta ha definito il loro genere pop dolce acre e da allora amano darsi questa etichetta. Aware, il primo album dei Disco Noir, é un disco delicato e una commistione di ispirazioni di vario tipo, un cantautorato intenso con delle sonorità sorprendenti. Amore Démodé, il singolone, é un pezzo che entra in testa al primo ascolto e ci rimane senza mai stancare

18- Cielo e terra - Bobo Rondelli

Bobo torna alla poetica semplice e d’impatto dei suoi primi dischi e lo fa arrivando dritto al cuore, se “l’amore ha scelto noi per arrivar quaggiù”, perché opporci? Il suo è uno dei dischi più freschi e genuinamente romantici di questo 2015

17- La Scomparsa di Majorana – Flavio Giurato

Che dire, il brano che da nome all'album rivelazione del cantautore romano. La scomparsa di Majorana è riflesso dell'autore: raffinato, artigianale, vero.

16- Keep on walking - Steve Howls

Vincitore dell'ultima stagione del Pending Lips, Steve Howls ha fatto del finger picking la sua cifra stilistica, confermata anche in questo singolo di presentazione del nuovo EP. Da non perdere anche il video, ben girato e... che panorami mozzafiato!

15- Something – Any Other

Prima canzone del primo album di Adele Nigro dopo l’esperienza Lovecats. Una power ballad che suona a frequenze sgranate, come se trasmessa da una college radio dell’Università del Minnesota. E l’andare all’Università è solo una delle tante situazioni cantate in questa preziosa miniera di stati d’animo: ansia di dover(si) dimostrare qualcosa, paura di sbandare, solitudine, ma anche speranza, energia, voglia di reinventarsi, di nuovo. Un prezioso compendio di cosa significhi crescere.

14- Five Years Ago – Ishaq

If you want this road carry on oooh … cullati dalla melodia tutto il resto si allontana

è il brano con sui si apre l’album Remedies e forse non lo sapevi, ma ascoltarlo in loop è tutto ciò di cui avresti bisogno in questo momento.

 

No, non ringraziarci

13- Motoretta – Pop X

Ragazzi, Pop_X è un pazzo fulminato, e proprio per questo si merita un posto in classifica: voce acida e robotica, ritmi incalzanti suonati da synth 8 bit. Se proprio volessimo trovare un paragone potrebbe quasi ricordarci i dAri, ma con atmosfere musicali più da Centro Pokèmon. Boccata d'aria per chi si è stufato del cosiddetto 'nuovo cantautorato' indie.

12- Io, quello che credo – Dargen D’amico

Con l'ultimo disco, D'Io, D'Amico si conferma più che mai rapper sui generis, in bilico tra la piacevolezza immediata e lo sguardo intelligente e critico verso la realtà, capace anche di mettere in musica, senza scorciatoie, un flusso di coscienza sincero fino alla nudità, con un'abilità e una competenza rare, che va a frugare le profondità degli abissi e la sommità del cielo. Il rap che ci piace.

11- Futile – Yakamoto Kotzuga

Giacomo è una persona concreta, sarà per questo che ha deciso d'infilare del pragmatismo dentro ad una traccia che di futile ha solamente il titolo.

10- Protestantesima – Umberto Maria Giardini

Title track di un disco magmatico e caleidoscopico, Protestantesima è rock vellutato e luccicante, è pasta sonora che incontra sfasi lirici masticati, fatti a pezzi e risputati, e però già seccati, in attesa. Una canzone che rappresenta la possibile eredità del rock alternativo all'italiana, ma con una compostezza rilassata che quando non sa di disillusione ha un buon sapore di strafottenza.

9- Peniko – Osc2x

PenikoOsc2x
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Quando ti rigiri nel letto durante la notte perchè la testa non smette di pensare è proprio li che anziché farti prendere dal panico sarebbe più giusto mettersi due cuffie e vivere il Peniko che gli Osc2x hanno meravigliosamente saputo interpretare.

8- Reale – ColapesceReale – Colapesce

L’avevamo lasciato Meraviglioso declino e lo ritroviamo qualche anno dopo Egomostro. Colapesce ha saputo reinventarsi senza svendersi né scendere a compromessi. In Reale ci fa capire che forse l’amore non è una cosa grande, enorme e lontanissima da noi, da cercare col telescopio, ma una cosa piccolissima e vicina, da indagare col microscopio.

7- Roberto John – Oak

Robert John è come una polaroid color seppia che raffigura un ricordo a cui siamo molto affezionati. Con il suo suono pop rock dalle radici british riesce a far riaffiorare memorie che giacciono silenziosamente da anni, intrappolandoci in un flashback e facendo rinascere quel senso di libertà, distensione e serenità provata e tanto cercata.

6- Do The Shout – M+A

Con Anyway Milkyway gli M+A si confermano una macchina da guerra che sforna singoli spaziali a ripetizione, senza fare prigionieri. Do the shout è uno di quei pezzi in grado di far ballare anche i sassi, qualità comunque ascrivibile ai ¾ della loro produzione musicale, ma che lascia addosso una velata ed elegante sensazione di melanconia: pure gold.

5- Il Posto Più Freddo – I Cani

Un bellissimo riassunto sulla solitudine moderna (cosciente)

4- Frosinone - Calcutta

Proprio sul finire di questo 2015 é esplosa una bomba che si chiama Calcutta e ha avuto un incredibile successo instantaneo che ha coinvolto tipologie di pubblico molto diverse. Mainstream é un album dalle sonorità pop breve e non difficile, ci ricorda un cantautorato di fine anni 90 che stavamo cominciando ad accantonare ma con dei testi di una profondità che non è facile trovare in questo genere di musica. Frosinone é un pezzo che canterete e ricanterete cercando di imitare la voce un po' infantile del suo autore

3- Un Po’ Esageri – Verdena

Una canzone schizofrenica per un 2015 altrettanto schizofrenico. Dei Verdena assolutamente fantastici e sempre più decadenti, un primo singolo che si è fatto spazio nel 2015 come una scheggia impazzita, preannunciando due album (o un’unica monumentale opera, come preferite) che hanno mostrato una band profondamente cambiata.

Vorremmo rivivere l’anno appena trascorso solo per rigustarci l’emozione di ascoltare questi due dischi per la prima volta.

2-Closer – Godblesscomputers

Casse dritte ed emozioni forti per la traccia di apertura di Plush and Safe, disco autobiografico e sofferto del producer bolognese Lorenzo Nada, uscito per La tempesta e Fresh Yo!. Closer è sicuramente uno dei pezzi più rappresentativi del disco e del suo autore, con un’inconfondibile eleganza, fluidità e ricercatezza sonora.

1- Stormi - Iosonouncane

Il cantautorato pop-ma-non-troppo del futuro. Anzi, nemmeno. Perché DIE è senza tempo, arcaico e fantascientifico insieme, una mitologia asciutta e visionaria. Stormi ne è il lato meno faticoso, sa farsi assimilare e canticchiare senza comunque cedere mai al presente o all'ovvio. Un gioiello preciso e tagliente.

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