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Copertina migliori brani italiani 2017

Il 2017 è stato un anno importante per la musica italiana, tanti big sono tornati con dischi di livello e senza deludere le aspettative e stimolando in generale il movimento. Allo stesso tempo le correnti si sono moltiplicate così come si sono sviluppati nuovi filoni che riescono sempre più a sviluppare una identità propria e definita.

Abbiamo cercato di raccogliere attraverso questi 20 brani un po' tutte queste cose che sono successe per vedere che effetto faceva.

20- Pietro Berselli - L'eterno Ritorno dei cani

I cattivi pensieri che tornano inesorabili. Buonissimo songwriting e strumentale molto coinvolgente.

19- Andrea Poggio – Controluce

Direttamente dall'eredità artistica dei Green Like July, lasciando il cantato in inglese e inserendo qualche venatura bianconiana, Andrea Poggio sul finire del 2017 sforna Controluce, uno dei dischi italiani più complessi degli ultimi anni. Un ascolto non semplice ma, per chi riesce a introiettarlo, di grande impatto.

18 - Le Luci della Centrale Elettrica – Nel Profondo Veneto

Nel Profondo Veneto è forse il brano che racconta meglio il 2017 di Vasco Brondi. Ritmi tribali ci proiettano paradossalmente in Veneto, per provare a parlarci del difficile rapporto tra provincia e metropoli e del crollo delle illusioni che lo scontro tra queste due realtà può comportare.

17 - Gazebo Penguins - Bismantova

La mancanza che si trasforma in assenza: cavalcate post rock ed un senso di tristezza permeante, uniti ai riff ruvidi che ormai contraddistinguono i Pinguini.

16 - Halfalib - Umore Temperato

Guardando il video della canzone su YouTube (fatelo!) si vedono vecchie boe, traghetti, vecchie pentole, vecchie foto. Capita a tutti, dopo le feste, di rivedere la realtà quotidiana con un occhio un po' allucinato, appena finito il Surfin' Safari. Questa gran canzone di 6 minuti aiuta molto a ritrovare stabilità e dolcezza, in tutto, anche in un piano e un sax che si alternano, timidamente, nel tirare le tende e mostrare il sole.

15 - Germanò - Grace

Una polaroid di una giornata primaverile in salsa pop. L’ultimo arrivato nella scuderia Bomba Dischi si presenta così, elegante ma coinvolgente.

14 - Coma Cose – Anima Lattina

Fausto Lama (ex Edipo) e California, per quanto ne capisco, sono una coppia splendida. Su Instagram sono sempre assieme e girano per Milano come dei perenni turisti; musicalmente invece hanno partorito un EP, Inverno Ticinese, tre canzoni che colpiscono dal primo ascolto. Anima Lattina è una serie di frammenti: Milano, l'autunno, dei jeans status-symbol, un padre lontano, Battisti.

13 - Brunori SAS - La vita liquida

Brunori è un senatore della subcultura indie italiana, sempre in grado di migliorarsi ed evolversi senza perdere il suo stile. L'avevamo già messo tra i migliori dischi della prima metà del 2017, ma A casa tutto bene ce lo siamo goduto durante tutto l'anno. La vita liquida è uno dei brani più intimi dell'ultima fatica della SAS, tra cambiamento e fuga, riconsegnandosi alla natura con una musica al piccolo trotto, minimale, per accompagnarci nella trasformazione. Il brano ideale per salutare l'anno.

12 - Ghali - Habibi

Una sera di novembre (presto), in macchina, su Radio 1, l'accademia della Crusca del pop italiano. Un'altra sera, gennaio, googlo "Ghali-Habibi", nella prima pagina dei risultati trovo Genius, RaiPlay, Radio 105. Metto il pezzo su Spotify, tra 1.27 e 1.29 Ghali è il Kanye West di Lost in the World, che a sua volta è Rihanna in Don't Stop the Music, che è il Michel Jackson di Wanna be Startin' Something, che è Soul Makossa di Dibango. "Alla faccia di chi lo va a dire".

11 - Frah Quintale - Cratere

Innovativo e ancora più sottovalutato del dovuto, Frah Quintale ci ha deliziato nel 2017 con una playlist itinerante piena di nuovi pezzi e chicche, a precedere Regardez Moi. Nel primo album solista del rapper (?) è difficile scegliere un pezzo sopra gli altri, ma Cratere spicca per ritmo, musicalità e parole. Sotto l'allegria musicale si nasconde la tristezza di una storia finita e la difficoltà di ripartire. il 2018 potrebbe essere l'anno della svolta.

10 - Andrea Laszlo De Simone – Vieni a salvarmi

La musica italiana che non si declina al pop, un disco che sembra appartenere a qualche decade fa partorito dalla mente di Andrea Laszlo De Simone, che pare essere appena uscito da Ecce Bombo: Uomo Donna, che parla e fa parlare d'amore e di perdita.

9 - Generic Animal – Alle fontanelle

8 - Colapesce – Totale

Secondo singolo del chitarrista dei Leute. Generic Animal è un progetto molto interessante frutto, oltre che della volontà di intraprendere una carriera solista, di una commistione di nomi noti ai più (Jacopo Lietti, Adele Nigro, Marco Giudici, Andrea Suriani)

Alle fontanelle ha un tappeto sonoro minimal, un testo duro e una voce a metà tra hip hop e blues. Sicuramente da tenere d'occhio per il 2018.

Colapesce è cresciuto: con Infedele presenta al pubblico un disco complesso, ricco, a tratti barocco. La produzione di IOSONOUNCANE si sente, ma riesce a non sopraffare l'anima cantautoriale di Colapesce. Totale è stato il secondo singolo estratto: non fermatevi al primo ascolto, dove tutto vi sembrerà pop, ma andate a fondo del pezzo (e del disco) per trovare risvolti inaspettati.

7 - Carl Brave x Franco126 – Pellaria

Carl Brave x Franco126 sono stati una grande scoperta del 2017: freschi, attuali, romani e burini, il giusto. Con il loro primo disco, Polaroid, e con diversi singoli usciti nel corso dei mesi (da segnalare il feat. con il non-più-indie Coez in Barceloneta) hanno sbancato lo sbancabile: date soldi-out in tutta Italia e fan impazziti, soprattutto fuori Roma sono diventati un fenomeno. Pellaria è diventato un inno dal significato quasi dionisiaco: per i non-romani tirasse pellaria significa essere alticci, in uno stato di ebrezza, lo stesso che CarloxFranco riescono a trasmettere in tutto il disco.

6 - Cosmo - Turbo

A poco meno di due anni da L'ultima festa Cosmo si riconferma principe del synth pop italiano. E lo fa in grande stile. Turbo è un brano che sa essere ipnotico senza diventare narcotico, orecchiabile ma non scontato, grigio come la nebbia piemontese e profumato come un paesaggio siriano. A rendere il tutto veramente godibile anche da soli dinanzi allo schermo del pc, un videoclip (diretto da Jacopo Farina) dalla fotografia impeccabile: un prodotto pronto per il mercato internazionale.

Stimolo alla ricerca e alla riflessione: nel clip appare, nei panni di uomo di chiesa, Giacomo Laser, presenza ormai costante in molti progetti musicali indie italiani. Chi è costui?

5 - Coez - La musica non c'è

L'avevamo recensito in tempi non sospetti e avevamo ipotizzato l'album della consacrazione per Coez, ma con La musica non c'è ha superato ogni previsione diventando una vera e propria hit cantata in ogni dove. La mano di Contessa c'è e si vede, ma il grande merito della canzone sta nel testo, che rimane in testa e riesce a non stancare mai. Quando pop non signica scontato, quando il successo non deriva dal compromesso. 

4 - Colombre - Blatte

Il disco di Giovanni Imparato aka Colombre sono 8 tracce destinate a far parlare di sé ancora per un po'. Ma il diamante, Blatte, con la collaborazione di IOSONOUNCANE, è un pezzo senza tempo dalle sonorità vintage icona dell'anno in cui è venuto alla luce. Da non dimenticare.

3 - Calcutta - Orgasmo

Negli ultimi giorni ho provato ad immaginare un algoritmo in grado di scrivere musica perfettamente in linea con "le attese del pubblico". Qualcosa di rassicurante, che non si prenda rischi inutili e macini consensi.

Poi ho messo da parte le stronzate sugli algoritmi, sul mercato, sulla morale, sulla canonizzazione degli stilemi, sui djset, ed ho ascoltato ancora una volta Orgasmo

C'era un gran silenzio. D'un tratto è come se mi fossi ricordato come si ascolta una bella canzone.

2 - Baustelle – Il Vangelo di Giovanni

Non era facile per quello che è uno dei gruppi iconici della musica italiana contemporanea al settimo disco restare all'altezza delle aspettative. I Baustelle superano queste aspettative con il disco italiano più bello del 2017 dimostrando un talento senza data di scadenza e con l'uscita di Il vangelo di Giovanni, pezzo iconico altisonante con uno dei videoclip più interessanti dell'anno.

1 - Giorgio Poi – Il tuo vestito bianco

Questo brano riassume tutto quello che Giorgio Poi ha da offrire alla musica italiana. Un perfetto equilibrio tra cantautorato, pop e psichedelia, in un pezzo che trascinato dalla ormai caratteristica linea di basso riesce a raccontarsi in modo sincero in un bellissimo gioco in cui parole e note si rincorrono e si trascinano vicendevolmente.

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