Plof-Mardì Gras
- Roberto Checchi
- Feb 20, 2014
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Se siete alla ricerca di qualcosa di nuovo e inaspettato, che stuzzichi a dovere la vostra curiosità musicale, i Plof e il loro “Mardi Gras” fanno sicuramente al caso vostro. Per quanto vasta possa infatti essere la vostra conoscenza delle derive più irriverenti della musica nostrana, difficilmente sarete incappati nell’ ascolto di un qualcosa di così genialmente schizofrenico.
Schizofrenico sì, perché i Plof sono un gruppo che ti stordisce, con sonorità punkeggianti che si scontrano con un uso sfrenato di sincope e controtempo, volto a creare ritmiche originali ed intriganti, intervallate da assoli di chitarra che emergono limpidi e cristallini da un marasma confuso, a riportarci al puro e incontaminato rock delle origini. Poteva un gruppo del genere non essere bipolare anche dal punto di vista canoro? Probabilmente vi siete già risposti da soli, e infatti i Plof stupiscono anche qui. Le voci sono infatti due, opposte, allucinate. Da un lato abbiamo una voce stridula e insistente, che potremmo immaginare provenire dal pupazzetto killer di un vecchio film dell’orrore, dall’ altro, invece, una voce potente, da metal duro e puro, in un binomio che apre le porte a infinite possibilità di invenzione.
Non ci sprechiamo quindi nel cercare di definire le innumerevoli sfumature di genere che caratterizzano questa band, perché la commistione di stili è davvero notevole. Inquadrarli sotto una prospettiva precisa è infatti molto difficile, se non impossibile, si definiscono Indie Acid Punk, ci fidiamo di loro.
Vi avvertiamo in anticipo che se cercate qualcosa che vi rilassi prima di andare a dormire o che vi liberi la mente durante un lungo viaggio in macchina, “Mardi Gras” non fa propriamente al caso vostro, ma se avete voglia di divertirvi e sperimentare, di mettere alla prova la vostra apertura mentale, un ascolto a queste band dovete sicuramente darlo, non rimarrete delusi.

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