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C'mon Tigre - Racines


Il ritorno del duo anconetano (ma di stanza a Bologna) C´mon Tigre si materializza in un lavoro in cui la componente visuale ha una grande rilevanza rispetto alla musica. L'edizione in vinile del disco, infatti, conta 2 LP più un libro di illustrazioni a cui hanno collaborato artisti come Stefano Ricci, Mode 2, Ericailcane e molti altri. Sempre in riferimento alla parte visuale, anche i video delle canzoni diventano significanti autonomi, integrando o esplicando i concetti e le atmosfere espressi dalla musica. Ad esempio Guide to Poison Tasting, canzone sensuale e sul sesso, viene illustrata da Harri Peccinotti, un grande della fotografia erotica. Allo stesso modo, nel video di Behold the man, curato dall´artista 3D Sic Est, vediamo figure umanoidi urtarsi, contorcersi e cambiare forma su di un dancefloor.

Le radici del titolo fanno riferimento alle influenze musicali remote del duo, qui rielaborate in una sintesi originale. La componente principale è senz'altro quella dei fiati, onnipresenti nel disco, il cui utilizzo non è pero' (solamente) sinonimo di jazz: la conclusiva Mono no Aware, ad esempio, ospita parti di corno che le danno una dimensione del tutto inedita. Di fianco a questa, troviamo anche delle atmosfere rivolte verso il clubbing (Gran Torino) e, in generale, un uso in questo senso dei synth piu' marcato rispetto ai lavori precedenti.

Un' altra importante radice, neanche tanto sotterranea, è l'hip hop, sia in forma di omaggio agli anni 90 (il groove di Behold the Man) che attraverso uno spoken word del rapper Mick Jenkins (già con BADBADNOTGOOD e Kaytranada) in Underground Lovers.

A livello generale, notiamo un ruolo importante delle parti vocali: alcune volte sono sintetizzate col talk box (la già citata Underground Lovers, ad esempio), in altre troviamo espedienti come lo scat (Quantum of the air) o linee di canto in sottofondo a dare corpo alle parti dei fiati (808).

La varietà di influenze e contaminazioni è quindi la cifra di questo lavoro. Si avverte in esso una tensione comune, una sensibilità vitalistica legata alla scoperta (delle radici, del corpo, dell'altro), un modo di fare votato alla collaborazione, materiale e spirituale. In poche parole, un lavoro dove il valore fondamentale si rivela essere la pluralità.

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