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Umberto Ti. - Alaska

  • Roberto Checchi
  • Oct 25, 2018
  • 2 min read

L'Alaska di Umberto Ti. non è un luogo geografico ma uno stato d'animo, un luogo lontano in cui rifugiarsi, un luogo di storie e ricordi.

Il cantautore padovano ha realizzato il suo primo vero album, dopo il debutto con l'EP Cielo Incerto datato 2016, e porta nel suo suono diverse innovazioni e uno sguardo particolare all'America.

Difficile etichettarlo, potrebbe essere considerato pop per tematiche e approccio, le sue sono storie personali, intime, in cui il protagonista è presente spesso in prima persona. La musica e il cantato sono invece più vicine al mondo della canzone d'autore e di sonorità alternative e indie folk/rock.

Un mix particolare grazie anche alla produzione di Giuliano Dottori che riesce a dare a una produzione nata in studio un feeling quasi live, da band.

Kids, moderno gospel arricchito da chitarre distorte, ci ricorda che cantautore nel 2018 può volere dire davvero molte cose, praticamente tutto, e forse essere anche sinonimo di pop meno allineato.

Davvero pregevole quando Umberto abbandona la forma canzone per privilegiare un approccio narrativo e Bugie è il vertice creativo di questo disco, molto vario, stratificato, ricco di elementi e vitale ma anche la successiva principianti non è da meno, distorta e aggressiva, volutamente rumorosa.

Alcuni episodi sono meno riusciti, come Non Importa che in realtà è una canzone molto bella ma l'interpretazione, soprattutto nelle parti narrate, non è delle più convincenti, un po' troppo monocorde e con una metrica incerta che non sempre si adatta al brano.

Domenica ha diverse buone idee, ma non la caratteristica e la struttura da singolo, molto più convincente invece la traccia che da il titolo al disco, Alaska o ancora la conclusiva Solo Un Uomo che forse avrebbe potenzialità da singolo, dal tocco classic rock tipo quei brani di una volta che trasmettono radio come Capital.

Possiamo trovare qualche affinità con il lavoro di Cesare Cremonini e altri cantautori che partiti dal pop hanno saputo trovare un percorso personale e raffinato, che però incontra anche i gusti del grande pubblico. Vincenzo Benforti

 
 
 

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