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Colombre - Pulviscolo


Pulviscolo si apre con un’intro dream pop alla Mac DeMarco e una frase pessimistica e personale come “ho buttato via un sacco di tempo / perchè credevo fossimo simili” che forse farà pensare ai più ingenui di aver capito in che direzione va il disco d'esordio del progetto solista di Giovanni Imparato, in arte Colombre, già rodato dall'esperienza con i Chewingum.

In realtà quello che forse stupisce di più di quest’opera prima è l'eclettismo che pervade i 24 minuti in cui si sviluppa, un eclettismo espresso sia a livello melodico che testuale, senza mai uscire dal virtuoso e cadere nel dispersivo.

Agli antipodi di un concept album, le diverse atmosfere che pervadono ogni pezzo formano un mosaico armonioso che esalta ogni canzone nelle sue peculiarità, passando attraversi testi assolutamente personali che si legano con coerenza alla linea vocale e alla melodia del brano. Più che una strizzata d’occhio va in direzione del vintage, a livello musicale ma soprattutto a livello vocale, con un cantato che in pezzi come Blatte – con quei coretti di Jacopo Incani che fanno scendere un brivido lungo la schiena – ricorda quasi qualche cantante italiana dal timbro potente e graffiante di fine anni '60, intrisa di cupezza nel mood e nelle parole.

A questo universo sonoro si contrappongono un'atmosfera funky come quella di Dimmi tu, una dolce dichiarazione d'amore a Letizia – in arte Maria Antonietta -, la sua metà della mela, con un testo sereno, efficace e innamorato cantato con una voce da ragazzo acerbo, senza rinunciare ai coretti che mi hanno fatto perdere la testa per questo disco, o l'intro di TSO, vagamente orientaleggiante, che nulla ha invece a che fare con l'amore, o forse sì.

Scrivere non è mai facile ed è sempre un atto di limitazione, scrivere di sé ancora di più e scrivere testi su di sé che diventeranno canzoni è probabilmente la cosa più difficile; la spontaneità e la libertà che si respira nelle liriche e nelle melodie di questo disco, che si distacca da ogni moda musicale che pervade la musica indipendente e non, ma ci arriva dritto al cuore in maniera diversa per ogni traccia, è la polverina magica che, oltre che uno dei dischi più interessanti del 2017 già a maggio, rende Pulviscolo fuori-tempo. Carlotta Magistris

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