top of page
Search

Vi raccontiamo il Meridiana Music Fest di Varzi, 18/07/14

  • Roberto Checchi
  • Jul 21, 2014
  • 3 min read

Musica di qualità in uno scenario tra il bucolico e lo storico in piazza a Varzi, cosa si può chiedere di più? Probabilmente un fonico all’altezza della situazione, ma di questo parleremo più tardi.

Arrivato nella punta estrema dell’Oltrepò pavese, ho capito subito che l’atmosfera sarebbe stata estremamente gradevole. Situazione intima ma partecipata, tanta voglia di divertirsi sia da parte di chi ha organizzato il tutto sia da parte di chi di lì a poco sarebbe salito sul palco. Il tempo passa quindi in fretta, quattro chiacchiere con amici e una mangiata veloce prima che lo spettacolo inizi con il consueto ritardo accademico.

A dare inizio alle danze ci pensano i Nobody Cried For Dinosaurs, band milanese dalla formazione cangiante che si presenta oggi con una sezione ritmica tutta rinnovata e con una grande passione per le camicie appariscenti. Si parte subito bene con pezzi tratti dal loro EP “Here Comes The Big Bang” e non solo, eseguiti ottimamente nonostante spie impazzite. Dicono dal palco si sentisse male, ma da qui giù si sentiva benissimo quindi anche cazzi loro.

Subito dopo i NCFD a salire sul palco sono i Palinurus Elephas, che in questa occasione presentano il loro EP d’esordio “Nostomania”, che potete ascoltare in esclusiva qui ancora per qualche giorno. Anche in questo caso le cose vanno molto bene, a parte qualche strumento che salta ogni tanto. Al pubblico questi problemi sembrano non toccare e lo show va avanti benissimo, con anche il buon Ettore Giuradei intento a cantare i brani della band organizzatrice dell’evento, in attesa che arrivi il suo turno.

Neanche un secondo di pausa ed ecco che si attacca con gli Ashpipe, band ska e molto di più che risulta interessante nonostante il pubblico non fosse quello a loro consueto. Violino accattivante, pezzi tutti da ballare e tanta voglia di divertirsi e far divertire, benissimo così.

Con un po’ di ritardo si arriva al gran finale, I Giuradei. Giunti a questo punto i cavi cominciano a manifestare i loro limiti e ci vuole un po’ prima che gli strumenti funzionano a dovere, tutto si risolve e lo spettacolo può incominciare. Ha inizio a questo punto una dura lotta tra il fonico e la band. Il primo è convintissimo che se non c’è una lampada che punta dritto in faccia a Marco Giuradei, in modo da arrostirlo a dovere, non c’è motivo per andare avanti. Dall’altra parte la pensano in modo leggermente diverso. Dopo lunghe lotte e spostamenti del faretto, questo viene definitivamente staccato, per il giubilo generale. Privato del suo giocattolo, il fonico non si rassegna e decide che sballare i volumi in spia e non sia la punizione giusta per rimediare all’oltraggio subito. Se Marco si è dimostrato di una calma olimpionica, non possiamo dire lo stesso di Ettore che ad un certo punto non resiste più e, fermando la musica, non risparmia al fonico una dura e meritata ramanzina. Risolto l’inconveniente la band completa il proprio concerto in modo egregio, con grande partecipazione delle persone rimaste.

Insomma una grande festa che, come detto da Ettore, ha rischiato di essere rovinata da un fonico incompetente e ostinatamente provocatorio. Se è andata bene cosi, sicuramente andrà benissimo la prossima volta e siamo sicuri che il pubblico si è divertito a dovere così come chi è salito sul palco. Cose come questa non accadono spesso nei dintorni di Pavia, quindi non ci rimane che fare un grosso plauso a chi ha organizzato tutto. Al prossimo anno!

 
 
 

Comments


Follow Us
Post Collegati
Post Recenti

© 2014 by Indiependent Reviews. 

 

bottom of page