Intervista a Cecco e Cipo
- Roberto Checchi
- Oct 24, 2014
- 4 min read
Foto di Niko GIovanni Coniglio
Sulla cresta dell'onda dopo il successo ad X Factor abbiamo fatto qualche domanda a Cecco e Cipo riguardo la loro esperienza nel programma, il loro passato, il loro futuro e tanto altro ancora, ecco come ci hanno risposto.
Partiamo subito con la domanda che in molti si sono fatti e si stanno facendo in questi giorni. Cosa ha spinto un gruppo giovane, ma così già ben inserito in una scena con un pubblico sotto certi aspetti chiuso come quella indipendente, a partecipare a X Factor?
Ci sembrava un ottima vetrina, un’opportunità, proprio perché eravamo i pesci for d’acqua, sapevamo bene che non era l’ambiente più adatto a noi, ma forse proprio per questo abbiamo colpito i telespettatori. Ci siamo presentati senza nessuna pretesa, volevamo sfruttare il talent come vetrina, e siamo contenti che il nostro percorso ad X Factor sia finito dove è finito, andando avanti ci saremmo trovati senz’altro in difficoltà con le cover.
Proprio X-Factor vi ha messo in luce agli occhi del grande pubblico, presso il quale state ottenendo un notevole successo, pensate che un vostro proseguimento nella competizione avrebbe potuto darvi di più rispetto a quello che vi è già stato dato? In termini di visibilità così come di esperienza.
Come ho già detto, le cover non sono il nostro forte, e noi non eravamo adatti a quel programma. C‘è chi partecipa perché vuol diventare un cantante, c’è chi come noi si presenta in un contesto fuori dal suo e si mette in gioco in mezzo ad un oceano. Non credo che andare avanti nel programma ci facesse un che bene.
Giusto cosi, noi siamo dei cantautori e vogliamo continuare per la nostra strada, X Factor cerca altro, giustamente, e ci avrebbero comunque snaturati. l a notorietà ci è arrivata con l’esclusione e la polemica del pubblico, quindi meglio di così direi che non poteva andare.
Venite da un mondo in cui un disco è il mezzo per portare alle orecchie delle persone ciò che si ha da dire, come vi siete rapportati ad una realtà la cui essenza è totalmente opposta, ovvero nella quale si cerca di vendere l’arte come un prodotto commerciale e per la quale il disco è il fine ma non il mezzo?
Non siamo dei personaggi costruiti, fatti per vendere dischi, lanciati da un talent.
Abbiamo un nostro progetto che va avanti da anni, alle spalle abbiamo tanti tanti concerti, adesso, le proposte per i live sono raddoppiati, ed è quello che volevamo, vogliamo suonare sempre di più, fare dischi per necessità nostra e per divertimento, come abbiamo fatto fino adesso, se poi piace siam contenti, molto, se non piace, mi dispiace per loro, non facciamo canzoni che devono piacere per forza alla gente, il pezzo deve convincere prima noi.
Esulando dall’ambito X Factor, crescete in una regione che alla scena indipendente italiana ha saputo dare grandi gruppi quali Baustelle, Zen Circus e tanti altri, come vi siete inseriti in questo contesto? Quali sono gli artisti ai quali vi sentite maggiormente legati?
Abbiamo suonato moltissimi gruppi indipendenti, molti sono amici. E‘ un ambiente totalmente diverso, ma un ambiente molto più vero e sudato, la loro gente ai concerti è gente fedele. E’ un altro tipo di percorso, con la tv si arriva prima e c’è il rischio di bruciarsi prima, suonando in giro ti crei la tua fascia di pubblico che ti porterai avanti per un po’ di anni.
Scavando a ritroso domanda dopo domanda, come sono nati Cecco e Cipo? Cosa si cela dietro la vostra idea di musica? Quali sono gli artisti che maggiormente vi hanno influenzato?
Il progetto nasce 5 anni fa, per gioco, due amici che avevano voglia di rifare in spiaggia le cover di Rino, De Andrè, De Grogori, che sono ancora oggi nostre muse ispiratrici, come si sente. Abbiamo cominciato a scrivere pezzi nostri prendendo in giro inizialmente gli amici del nostro paese, per fare due risate. I pezzi piacevano, sembravano funzionare e ci siamo mossi per cominciare a suonare nei vari locali, di lì a poco è nato il nostro primo disco, prodotto da Matteo Guasti, che è ancora oggi nostro produttore, a Giugno scorso è uscito il secondo album. Questi due album ci hanno fatto girare davvero tanto, oggi, siamo pronti a suonare più di prima.
Dopo un salto nel passato, un salto nel futuro, quali sono i vostri progetti a breve e lungo termine? E’ uscito da poco il vostro secondo album, pensate che il successo che avete avuto ad X Factor condizionerà fortemente quelli che erano i vostri piani in principio?
La partecipazione ad X Factor inizialmente non rientrava nei nostri piani, poi alla fine abbiamo deciso di provare, non pensavamo certo che ne uscissimo fuori con un riscontro così grande. Siamo un po’ spiazzati, non tanto dalla notorietà, che è relativa ancora, nonchè siamo sulla bocca di molti, ma per le tante proposte che ci arrivano, ci scrivono in molti, e non sappiamo come fare a rispondere a tutti, siamo contenti, ci arriva molto affetto, adesso sta a noi dimostrarlo a loro portando la nostra musica a casa di tutti. Beh, direi che i piani prima di Xfactor erano quelli di suonare, e sono rimasti sempre quelli, se poi un giorno dovesse capitare qualcosa di più grande, valuteremo il da farsi.
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