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Piccoli Animali Senza Espressione - Cerco casa vista Marte

  • Roberto Checchi
  • Nov 8, 2014
  • 2 min read

Se si conoscono i Piccoli Animali Senza Espressione, il loro secondo disco, "Cerco casa vista Marte", non è una sorpresa. E a volte tra una sorpresa e una bella conferma si preferisce la seconda.

This Incanto mi era piaciuto molto, nel 2012, e adesso, con due anni, parecchie date sulle spalle e il nuovo batterista, Luca Brunelli Felicetti, il gruppo sembra aver trovato una dimensione invidiabile.

I testi, sempre curatissimi e pieni di immagini che vanno dall’iperrealismo all’onirico, sono il punto di forza di questi Piccoli Animali.

Le dieci tracce che compongono Cerco casa vista Marte, ognuna con le sue diversità, difficilmente ti fanno stare ferma mentre le ascolti. Per esempio io continuo a far ondeggiare la testa che nemmeno Beyoncé.

Le scelte stilistiche richiamano all’ascolto una certa psichedelia e una vena di Battiato, mentre “Eurozero” ha un che del Bugo di “C’è crisi”.

“Ninna Nanna per Rita” è una dolcissima rivisitazione della classica ninna nanna. Scritta per qualcuno che ami, davvero, profondamente, candidamente: “nessuno ti darà all’uomo nero, nessuno ti darà alla befana, nessuno ti vuole lasciare, sai? Un giorno o una settimana. Ti voglio sempre con me, ti voglio comunque tu sia, ti voglio arrabbiata, o tranquilla. Ti voglio bene, sai, Figlia mia.” E a proposito dell’amore la traccia immediatamente seguente “L’amore al tempo del liceo” è un manifesto dell’amore adolescenziale, amore che si confonde con le nozioni scolastiche e le frasi fatte che, però, da adolescente ti suonano come verità dogmatiche, mica frasi vuote di alcun significato.

“Sarà di nuovo estate” chiude il disco, è la canzone più lenta e intima, dove “sarà di nuovo estate” viene ripetuto come un mantra.

 
 
 

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