Le Idi di Maggio - Mokajena
- Roberto Checchi
- Nov 10, 2014
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E’ bello vedere come l’Umbria, regione storicamente avara di novità in campo musicale (malgrado le varie “Star” adottate, come Sting o De Gregori) in questi ultimi anni sforni gruppi di livello ad un ritmo costante.
E’ altrettanto bello parlare di un album di esordio, questo “Mokajena”, di un gruppo come le Idi di Maggio.
Il fatto che siano nati dalle ceneri degl Skaouts è un tremendo vantaggio, dato che, pur trattandosi di esordio, l’esperienza e la stima accumulata negli anni, rimane e li accompagna.
Sono sicuro che però, senza le giuste canzoni a stimolarli, grandi nomi della musica indipendente nel calibro di Cisco e Oskar (per esempio) non avrebbero deciso di partecipare alla prima fatica delle Idi.
Per bravura loro e fortuna nostra, il disco convince fin dal primo ascolto. Che sia estate o inverno, il ritmo e la positività che il gruppo è stato in grado di imprimere ad ogni canzone permette di godersi “Mokajena” con un sorriso sulle labbra, durante un viaggio in macchina o in puro relax.
“Pane & Coniglio”, pezzo d’apertura, è stato anche il singolo di lancio del disco. Pulito e sostenuto fin dalle prime note, anticipa quello che sarà il leitmotiv delle tracce successive, mettendoci subito a nostro agio e nel mood adatto.
E’ nei featuring però gli umbri danno il meglio di loro. “Plastica” prima e “Stella d’argento” poi fugano gli eventuali dubbi sulla bontà dell’album, con quest’ultima che convince (almeno me) addirittura di più della apprezzatissima versione di Brunoni (ultimo brano dell’ormai classico Vol.1), probabilmente poichè si trasforma in “Un bacio piccolissimo” (l’originale, non la cover degli Elst in coppia con Rocco Siffredi).
Un bel disco, da ascoltare e magari ballare live, dove sicuramente le Idi di Maggio sapranno dare il meglio di loro e dove sarà impossibile rimanere fermi in un angolo muovendo solo la testa a ritmo.
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