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Picari - Radiosi saluti da Fukushima

  • Roberto Checchi
  • Dec 11, 2014
  • 2 min read

Radiosi saluti da Fukushima è l'ultima fatica dei Picari, gruppo originario di Perugia, disco rilasciato a fine novembre 2014. Permettetemi due parole:

Cari Picari, il nome del vostro album è geniale ("Radiosi saluti da Fukushima"), così com'era geniale il nome del vostro EP (Smarrito tostapane...offresi ricompensa), così com'è bellissimo il vostro sito, con quell'artwork che mi ricorda tanto le illustrazioni di Alice In Wonderland...purtroppo non posso ritenermi altrettanto entusiasta del contenuto dell'album in sè.

Siamo alle soglie del 2015, il periodo del folk italiano è finito da un po', parafrasando le Luci della Centrale Elettrica potrei dirvi che "i Modena City Ramblers non ci sono più". Prendetela come una critica costruttiva, penso lo stesso di molti altri gruppi che fanno il vostro stesso genere: il folk-cantautorato (mi riferisco, per esempio, a "Marlene", singolo che potete trovare sul loro sito o su Youtube) è musica che sentita dal vivo prende chiunque, e ci si ritrova tutti a ballare come alla festa dell'Unità, ma su disco perde quel qualcosa e finisce per annoiare.

La prima traccia, "Agenzie delle entrate" emerge dalla nebbia del resto delle tracce, forse perché mi piace molto il tappeto di batteria che da quel tocco marziale.

Nulla da eccepire ai musicisti, si vede che ci sanno fare e ci mettono passione, ma anche dopo numerosi ascolti, il disco non parte. I testi raccontano storie di vita quotidiana, vedi "Buoni propositi", piuttosto che, in "Linda" le scocciature della fine di una storia d'amore, ma non c'è quella verve che avrebbe potuto dare una svolta positiva al disco, è come se ci fosse una certa flemma nell'esporre quello che hanno da dire.

Insomma Picari, sarà per il prossimo album.

 
 
 

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