Obagevi
- Roberto Checchi
- Jan 3, 2015
- 2 min read
Premessa: Non è facile raccontare e raccontarsi che parte della tua adolescenza e post- adolescenza l’hai passata saltando sulla musica degli Obagevi e poi arrivare un giorno sul finire del 2014 e far finta che nulla fosse stato cosi poco intenso e distaccato da potere tracciare una loro parabola.
Ma ci proveremo…
Ladies and gentleman ecco a voi Obagevi: voce, chitarra e tastiere Vittorio “Vitto” Marchetti, Francesco “Babe” Baiesi chitarra e cori, Luca “Rizzo” Rizzoli alla batteria e Edoardo Nanni al basso.
Quattro ragazzi bolognesi che dai tempi delle superiori, 2006, sono stato un punto di riferimento per il movimento rock giovanile della città.
La loro è stata una storia fatta di tanta musica ascoltata, tanto lavoro e soprattutto non secondario, tanta autoproduzione.
Fin da subito, 2008, rilasciano sul “mercato” cittadino un album, la Nuovissima, che gli permette di crescere come popolarità fuori città e lanciare nel 2010 un ep “Voglio Sembri” che regalerà al gruppo la consapevolezza che qualcosa di importante possa essere li, proprio li, sul cammino dinnanzi a loro.
Dopo qualche cambio di formazione arrivano nel 2012 a fare il grande salto con “Nel Momento In Cui Parlo Del Fuoco”, la prima release ufficiale per FOH Records.
Un disco che era nato anche questo sotto la stella dell’autoproduzione per poi essere accolto dalla casa di produzione Foh che ne ha riconosciuto il valore e che addirittura ne ha sospinto l’uscita su tutto il mercato italiano.
La loro musica è sempre caratterizzata da una miscela di sonorità grunge e blues e con un forte lavoro sui testi, sempre punto di forza delle loro produzioni.
Ora, a distanza di poco più di due anni, gli Obagevi dopo tanto girovagare hanno deciso di fermarsi per cercare un po’ di più loro stessi e capire cosa ne sarà del loro futuro ma noi, che li conosciamo fin troppo bene, sappiamo (e ci rincuora) che, tutto quello che è venuto dopo sotto altre “spoglie”, non è altro che un diversivo e che prima o poi le origini rilasceranno quel desiderio che li riporti li sulla strada verso Kuala Lumpur. Si, proprio lì dove li avevamo lasciati.
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