L'orso - Ho messo la sveglia per la rivoluzione
- Roberto Checchi
- Feb 3, 2015
- 2 min read

Con questo freddo, un animale maestoso come l’orso dovrebbe essere in pieno letargo.
Fortunatamente c’è orso e (L’)orso.
Mattia, il frontman della musica indie italiana a cui non si può non volere bene, insieme a Gaia e ai nuovi innesti Francesco, Niccolò e Omar in questi primi giorni di Febbraio pubblicano il loro secondo LP, dopo il primo (L’orso) del 2013.
Immaginavamo che non avremmo dovuto aspettare anni prima di ascoltare la loro nuova fatica. Il Barro nazionale è sempre stato vulcanico, componendo pezzi a ritmo forsennato. Aveva (ed ha) molto da dire e la musica è il modo migliore per farlo.
Ancora una volta è riuscito nel suo intento molto molto bene.
Partiamo dal titolo. Apprezzo sempre moltissimo le band che decidono di autocitarsi senza però cadere nel banale. Perché chiamare l’album come una canzone contenuta al suo interno è estremamente scontato, scegliendo magari uno di quelle tracce che non avranno lo stesso successo del singolo di lancio.
Ho messo la sveglia per la rivoluzione invece è sia una citazione della seconda traccia dell Elleppì (n.b. “il tempo ci ripagherà”) sia la dichiarazione di intenti di questa sorprendente band.
Grazie ad una oculata programmazione, tra esclusive, compilation e regali social abbiamo avuto modo da Dicembre di ascoltare più di una delle 11 tracce che compongono il long play, con personalissime HIT e canzoni che hanno convinto una o più persone all’interno della redazione, ma è ascoltandolo dall’inizio alla fine che possiamo cogliere tutte le sfumature che lo caratterizzano.
E’ l’album della crescita e della maturità (benché un artista non maturi mai, cambia e, se va bene, evolve).
E’ l’album della malinconia. Dai 20 anni tanto declamati nei precedenti album ci si sta allontanando, non tutto gira sempre per il verso giusto è ripensa all’ ”estate del primo bacio” mentre si immagina di rivivere “giorni migliori”, finalmente insieme.
E’, in ultima analisi, l’album della speranza. Perché è vero che il tempo continua a scorrere anche troppo velocemente, ma Mattia e gli altri non hanno perso l’immaginazione e proprio grazie a questo riescono a regalarci sorrisi bei pensieri tra passato e futuro.
“Ho messo la sveglia per la rivoluzione” merita di essere ascoltato molte volte.
Adesso, in fase di “letargo” e anche tra qualche mese, nelle calde giornate estive, per immaginarsi insieme ai componenti della band intorno ad un fuoco estivo, raccontandosi vecchie storie.
Non solo! Vi invitiamo a immaginarvi delle scalette alternative rispetto alla classica da loro proposta, per vedere come questo cd può cambiare, di giorno in giorno, in base al vostro mood.
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