Linea 77 - Oh!
- Roberto Checchi
- Feb 17, 2015
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A “Oh!” ti viene da volergli bene, da subito. Ti viene voglia di abbracciarlo come un amico che è tornato da un viaggio durato anni. Vi siete sentiti, nel frattempo, ma adesso ce l’hai davanti e lo puoi abbracciare. È lì, fisicamente, è tornato e sembra non sia passato neanche un giorno dall’ultima volta che hai potuto stringerlo a te.
Oh! è la continuazione naturale di “Horror Vacui”. Non ci sono divismi, non ci sono velleità artistiche, ci sono dieci canzoni che non ti riescono a lasciare indifferente.
È un disco che ti fa muovere la testa avanti indietro e ti fa venir voglia di urlare.
Di urlare forte, fin dal primo ascolto. E ti fa venire voglia di andare al primo concerto possibile, per urlare sotto il palco. Come i dischi migliori dei Linea 77.
Dentro c’è il nichilismo, la disillusione, la rabbia e c’è anche la speranza, il disincanto, la voglia di reagire.
Si sente come i Linea avessero una granata nel cuore, che adesso è esplosa, riuscendo a fare esplodere anche la granata nel cuore di chi ascolta.
Il bisogno di sperimentare viene meno di fronte al bisogno di mandare dei messaggi chiari e concisi.
Nel disco ci sono due featuring, il primo, nella terza traccia, con En?gma in un brano che riesce a far sposare hip hop, Linea 77 e regole di Chomsky; il secondo è con Franz Goria, cantante dei Fluxus, gruppo autore della canzone “Non esistere” che i Linea 77 hanno riadattato alle proprie corde, prendendola in prestito direttamente dagli anni ’90, per chiudere questo disco.
I suoni in tutto l’album rimandano agli anni novanta e la voglia di tornare alle origini della band che nel frattempo ha subito cambiamenti ed è – inevitabilmente – cresciuta, è il fil rouge di tutto il lavoro.
Per chi era legato ai Linea 77 degli arbori questo Oh!sarà un “oh” di piacere.
Per chi ha conosciuto i Linea un po’ più tardi, o è legato ai dischi più recenti, questo Oh! sarà un “oh” di stupore.
Comunque vada, oggi è il diciassette febbraio, è uscito il disco e tutti quelli che lo ascolteranno faranno “Oh!”.
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