Nadàr Solo - Fame
- Roberto Checchi
- Feb 27, 2015
- 2 min read

I Nadàr Solo ti colpiscono dritto in faccia.
All’improvviso.
Ti ritrovi ad ascoltarli random e te ne innamori.
Se vogliamo trovare delle somiglianze, probabilmente “La vita funziona da se”, canzone che apre il loro album “Fame”, ha sonorità che rimandano ai Fask, forse perchè la voce di Matteo, carismatico leader del trio, ha una timbro simile. Senza “hollow” finali e senza il donca tipicamente perugino.
Ma è inutile paragonare i Nadàr Solo ad un altro gruppo a loro contemporaneo, non parliamo di un gruppo emergente che si inspira ad altri gruppi più affermati nella scena indipendente, ma di un trio valido, ben strutturato, che ha pure alle spalle un bellissimo featuring con il Teatro degli Orrori (il vento, assolutamente da ascoltare qui).
Chissà poi come sarebbe, un featuring tra i Nadàr Solo e i sopracitati Fask.
Ma torniamo a noi.
Se ancora non l’aveste capito, questa è una recensione.
La recensione di un album uscito ben 5 mesi fa (Novembre 2014). Ma certe volte i dischi, come il buon vino, vanno assaporati con parsimonia e dopo averli fatti respirare bene, per goderseli fino in fondo.
Questo disco si chiama Fame, che può essere letto anche all’inglese, come la serie “Fame - saranno famosi”.
Che sia o meno voluto, è così che ci piace intenderlo, con un doppio senso tra la fame di successo (The Fame) e la fame quella vera, di chi fatica ad arrivare alla fine del mese e vede il mondo con una prospettiva nera, arrabbiata.
Matteo De Simone (voce, basso), Federico Puttilli (chitarra) e Alessio Sanfilippo (batteria) hanno deciso di chiamarsi come un film argentino del 2003 (lo trovate su IMDB qui) sconosciuto ai più, anche a chi si definisce “cinefilo”, quindi anche il titolo dell’ELLEPI è meno banale di quanto possa sembrare.
La loro ultima fatica è anch’essa sfuggente. Incazzata, buia, pessimista se vogliamo, ma con dei barlumi di speranza che la stessa rabbia genera. Ascoltatelo una volta e innamoratevi delle loro sonorità.
Volete un assaggio? Partire da “Non Volevo”, singolo di lancio dell’album che vi farà venire voglia di pogare anche con il vosto vicino di banco o con il tipo che vi sta davanti in fila al supermercato.
Poi, se non vi è bastato, recuperate anche gli altri album, siete già in ritardo!
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