My Speaking Shoes - Siamo Mai Stati

Quando ho preso l’aereo per lasciarmi alle spalle un amore finito malissimo e dimenticarmi dell’università, non pensavo che avrei iniziato questa nuova vita in questa città chiamata Amsterdam con queste parole: “ la persona che conta di più è sempre quella che non c’è”.

Potrebbe essere una bella scritta per un tatuaggio o per qualche opera di street art, invece è il quarto brano del secondo disco (ma il primo completamente in italiano) dei My Speaking Shoes, band italiana post-rock con radici a Sassuolo.

Titolo dell’album azzeccatissimo: “Siamo mai stati”, riprende il quinto brando del disco, il migliore, completamente strumentale, semplice ma abbastanza di impatto, perfetto per farvi scivolare in tutti quei ricordi che magari vorreste dimenticarvi e che invece sono sempre lì a trapanarvi il cervello.

Sentimentalmente mi sento molto legata a “la persona che conta di più è sempre quella che non c’è”, non so perché, forse perché mi ricorda un’adolescenza che fortunatamente non tornerà mai più, il liceo, forse perché per me ha parlato di un amore finito e di qualcuno che si convince di non aspettare più niente, o forse semplicemente per il titolo, il primo che ha attirato la mia attenzione e mi ha spinto ad ascoltare il disco.

"Schiuma" è la più sentimentale, il non mi richiami centrale è serio, aguzzo e veritiero allo stesso tempo.

Il disco è un elogio dei primi amori, della sensazione d’inadeguatezza e di quel cappio che tutti noi, qualche volta, sentiamo intorno al collo.

Ascoltatevi “siamo mai stati” quando siete in momenti “un po’ così” e volete ricordare le prime delusioni o quei momenti bruttissimi che avete vissuto e sembravano non passare mai, e poi alla fine sono spariti, lasciandosi dietro una scia di amarezza ma anche qualcosa di nuovo, che non riuscite ancora a comprendere del tutto, ma che vi porterà da qualche altra parte e vi aiuterà a stare meglio, forse.

Maria Luigia Donati

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