The Shape - Lonely Crowd
- Roberto Checchi
- Mar 28, 2015
- 2 min read

Nome internazionale, origine italianissima, per questa bella sorpresa nel campo indipendente.
Dicono di ispirarsi a The Doors, ai Queen of the Stone Age e a Jack White, tra gli altri.
Paragoni sicuramente importanti, ma quello che convince più dei confronti con mostri sacri contemporanei è che i ragazzi non si limitano a ispirarsi ai loro punti di riferimento.
Fanno qualcosa di nuovo, ben fatto e a noi di Indiependent Reviews un atteggiamento del genere piace sempre molto!
I “The Shape” nascono nel 2010, ma arrivano al loro primo EP nel 2012, grazie anche a collaborazioni importanti, come quella con Giorgio Canali. Passano altri 2 anni e si sentono pronti a sfornare il loro primo album, dal titolo “Lonely Crowd”. Una volta di più, hanno deciso di agire con calma, lavorando a lungo su ogni singolo pezzo.
Anche questa è una cosa che ci piace.
Ma nulla di tutto questo conta, se alla fine il risultato non ripaga la lunga preparazione. Il quintetto però ha lavorato bene, lo si intuisce dalla prima traccia.
Un monologo in una lingua (almeno per me) incomprensibile lascia la scena ad un malinconico arpeggio. E’ un attacco coraggioso, che ti trascina nel mood giusto, ti permette di apprezzare “Second Sun” e le altre 9 canzoni che seguiranno.
Oltre ai già citati musicisti ispiratori, si notano richiami di gruppi più o meno famosi, italiani e non.
E’ il caso di “Sunshine”, dove i primi 40 secondi sembrano essere derivazione diretta di una canzone dei Marta sui tubi, per poi virare verso tonalità più Folk o addirittura Country.
E’ un LP da apprezzare. Ogni canzone è una storia a se, con le sue particolarità musicali, che però si incastra senza stridere con la canzone precedente e la successiva.
Grazie alla profonda voce di Francesco e alla convincente prova di Alessandro, David, Nicola e Andrea, “Loneny Crowd” appassiona e convince, anche per merito di una lingua straniera (l’inglese) utilizzata con naturalezza e forza.
Bravi ragazzi, siamo già curiosi di sentire il prossimo inedito.
Comentários