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La Tempesta Sotteranea | Atto I, C.s.o. Pedro, Padova, 09/05/15

  • Roberto Checchi
  • May 11, 2015
  • 2 min read

la tempesta sotterranea.jpg

Tornare nei luoghi del proprio passato fa sempre un certo effetto. Immaginate di trovarvi in balia di una tempesta, e di vedere come per magia una sorta di rifugio. La tempesta è del tutto reale e molto particolare. Sì, perché è sotterranea, senza pioggia e senza fulmini, solo tanti suoni.

Il rifugio è il CSO Pedro, e questa magica tempesta sonora si chiama “La Tempesta Sotterranea”, nome che proviene dall'unione delle due etichette “La Tempesta” e “Sotterranei”.

Ad aprire le danze i Blue Shoe Strings, che ci hanno fatto scaldare gambe e corde vocali con le canzoni del loro primo album, “For A Bottle Of Coke” (qui la recensione). Non li avevo mai visti live, ma devo dire che il blues all'inizio di un concerto ci sta proprio bene.

Se volete chiedere a qualcuno come rompere il ghiaccio sul palco potete chiedere tranquillamente a loro Pare siano al lavoro per il prossimo album, non resta che aspettarli.

Che dire degli Universal Sex Arena? Cantante/spider-man che si arrampica ovunque e salta come un grillo. Ci hai fatto sudare, sappilo.

La maratona continua con il passaggio della staffetta al suono graffiante dei Gramlines (qui la recensione del loro album), che hanno saputo confermare a pieno l'idea che mi ero fatto di loro, il che, ve lo assicuro, non è da sottovalutare.

Infine, Il Pan Del Diavolo. Un duo siculo parificabile ad un'esplosione, tale l'energia che sprigiona. Sempre in crescendo. Due chitarre ed un timpano bastano a renderci più felici per una sera? Be', pare proprio di sì.

L'idea che ci siano ancora gruppi che sappiano tenere il palco mi allieta, seriamente. Esistono. E questa serata ne è stata la conferma.

 
 
 

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