Management del Dolore Post-Operatorio - I Love You
- Roberto Checchi
- May 12, 2015
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“I love you” del Management del Dolore Post-Operatorio è stato anticipato dal singolo “Scimmie”. Al primo ascolto di Scimmie, ricordo di aver pensato “ecco che tornano, i Made!”. E invece sbagliavo. I Management del Dolore Post Operatorio non tornano, partono. Perché ascoltando il disco nella sua interezza si vede come sia una novità, una nuova andata verso un futuro maturo, per gli arrangiamenti (curati dal sempre ottimo Giulio Ragno Favero) e per i testi.
Ci sono, ovviamente, dei punti di continuità con il passato, come la scelta di cantare un futuro tutto fuorché roseo (vedi “Le storie che finiscono male”, “Vieni all’inferno con me”, “Il campione di sputo”) come già accadeva nei dischi precedenti, ma la prosa sembra meglio inserita in un progetto che ha preso una dimensione propria. Essersi fatti ispirare dalla poetessa Wislawa Szymborska e da degli scritti anarchici del 1921, sembrano indizi di questa nuova direzione.
La dolcezza con cui si apre il disco, il giro di chitarra nudo, vestito della sola voce sussurrata di Luca, va a scontrarsi con la durezza del testo. La seconda traccia, che è Scimmie, è un’esplosione di suoni dal primo attacco di batteria, il testo in alcuni passaggi ricorda “AUFF!!” (la title track del loro disco del 2011) come dire “non fatevi strane idee, siamo ancora noi, i noi di quattro anni fa, però cresciuti”.
Credo che la mia traccia preferita sia “La patria è dove si sta bene” che parte con un crescendo di rabbia dovuta ai soprusi subiti che sfocia in un liberatorio “decidevo che tagliarsi le vene non era il caso / e allora tagliavo la corda. / E sono diventato una puttana / che si vende alle situazioni che offrono di più / Perché la patria è dove si sta bene / Ed io sto bene lontano da te.”
Insomma, “I love you” è un disco che ti fa saltare e ti fa salire il magone, un disco che ti fa immedesimare con chi va all’inferno e con chi se ne va per non vedere appassire un amore, un disco che ti fa emozionare. Forte. Emozionare forte e disco forte, intendo.
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