"I have 99 problems but Jay Z isn't one"
- Roberto Checchi
- May 19, 2015
- 2 min read

E’ stato Martin Lorentzon, co-founder e presidente del consiglio di amministrazione della Spotify corporation, ad aver pronunciato questa frase di sfida in occasione dello Sting Day di Stoccolma giovedì 7 Maggio.
Ma facciamo un passo indietro
La notizia è ormai diffusa: Jay Z ha presentato al mondo intero la sua app di musica streaming Tidal (letteralmente “marea”),“una piattaforma gestita da musicisti che offre la migliore qualità audio ottenibile su digitale” a suo dire.
Giusto per dare un’idea dell’entità della cosa: hanno già partecipato al lancio e firmato lo statuto di Tidal Kanye West, Madonna, Nicki Minaj, Jack White, Coldplay, Arcade Fire, Rihanna, Daft Punk, Calvin Harris, Usher, Deadmau5 e ovviamente Beyoncé, tra gli altri.
Un cast stellare insomma.
E i brani sono in qualità lossless (cioè compressi senza perdita di dati) con una velocità di trasmissione maggiore rispetto all’mp3 di Spotify.
La Spotify corporation dal canto suo offre una libreria più vasta ed una versione free (cosa che Tidal non fa), inoltre Lorentzon sembra più che consapevole che fin ora Spotify è stato per i servizi streaming ciò che Facebook è stato per i social network.
Le cose stanno per cambiare?
Chi può dirlo.
Noi nel frattempo godiamoci uno degli interventi di quel birichino di Noel Gallager sul dibattito:
"I was speaking to Chris [Martin] the day after, and I said, 'Are you after a Nobel Peace Prize? Is that what you're after?' They were like, 'We're going to fuckin' save the music business.' And I'm just sitting there, thinking [imita il gesto di fumarsi una canna] you might want to write a decent chorus for a fuckin' start. Never mind fuckin' royalties and the 'power of music.' Write a tune! Fuckin' start with that!"
Troppo diretto?
Che dire ragazzi miei, a parte i dibattiti a livello tecnico e filosofico sull’etica dell’esperienza musicale contemporanea... io fossi in voi mi guarderei bene dall’attirare le ire di Queen B.

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