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Bianco - Guardare per Aria

  • Roberto Checchi
  • May 24, 2015
  • 2 min read

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Perdonatemi da subito la cadenza sdolcinata che prenderà questa recensione, ma "Guardare per Aria", l'ultimo lavoro di Bianco, è un disco che parla di amore. E non dell'amore difficile, quello straziante che mette solo pesi addosso, ma l'Amore quello con la A maiuscola, quello leggero, fatto da piccoli gesti, dalle cose semplici, della purezza.

Prendetevi del tempo per ascoltare. "Guardare per Aria" è un disco da cielo stellato e silenzio, come quello raccontato ne "Le stelle di giorno", con mille inserti di diversi strumenti (lo shaker ha il suo bel perché) e un video di eccezione girato da Davide Dade Pavanello dei Linea 77 e pubblicato da Rolling Stones per la giornata contro l'omofobia. Ma è anche un disco fatto da battibecchi, come quello con l'amica e collega Levante, della quale Bianco è produttore per INRI, in "Corri Corri".

Ma è soprattutto un disco, permettetemi il bisticcio di parole, bianco. Vi sfido a sdraiarvi su un prato, mettervi in cuffia "Guardare per Aria" e non immaginarvi avvolti in lenzuola bianche stese sui fili di un terrazzo, o magari nel profondo mare o nella sua schiuma ascoltando "Quello che non hai".

Il brano di apertura "Filo d'Erba" è una piccola perla di bellezza, sicuramente una delle canzoni più riuscite dell'intero album, nella quale ritroviamo il mondo delle stelle e la voglia di guardare avanti e all'insù, piuttosto che verso il baratro.

Altri pezzi splendidamente riusciti sono "Almeno a Natale" in collaborazione coi Nadàr Solo ed "Aeroplano" tripudio dell'amore semplice delle "colazioni, bacini e canzoni". Notevolissima la velata, ma nemmeno troppo, allusione ai Tre Allegri Ragazzi Morti e alla loro "Country boy" nel testo di "Volume".

Un disco con sonorità che rimandano tanto al cantautorato romano (c'è lo zampino di Niccolò Fabi, e si sente), ma con quel qualcosa in più di poetico che ti si ficca in testa e nel cuore, portandoti in un microcosmo che davvero non vorreste mai lasciare.

Insomma "Guardare per Aria" è un disco da ascoltare, riascoltare e consumare come facevate con le cassette degli anni '90, e magari anche per innamorarvi un po', che non fa mai male, specie se si tratta della buona musica.

 
 
 

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