Diari Della Fine - Educazione Provinciale [EP]
- Roberto Checchi
- Jun 9, 2015
- 2 min read

Come spesso accade per le porzioni di mondo dimenticate da Dio, Lucca è uno di quegli incantevoli posti dove gli AC/DC godono ancora di un certo rispetto e la Rams 23 fattura quasi il PIL della Grecia.
- Ti iscrivi fiducioso all’università - Sold out della tribute band dei Guns n Roses “November Rain” Prima crisi esistenziale. Come ogni provincia che si rispetti, Lucca ti fa sentire protagonista: tutto è vicino, tutto è a portata di mano, basta poco. - Ma la realtà si rivela presto in tutta la sua crudezza: già rimediare del fumo è un’impresa estenuante - Un gruppo metal della zona fa 200 ingressi, annuncia il terzo disco e raccoglie consensi Seconda profondissima crisi esistenziale. Tagli barba e capelli Come ogni realtà piccina e fuorimano, a Lucca cresci con la convinzione che in fondo non serve molto per essere felici, le occasioni da cogliere sono tante, a che servirà mai andare lontano. - Sold out de L’orso Terza crisi. Molli l’università e riscopri i Verdena. Per i Diari della Fine deve essere andata più o meno così: l’università l’hanno mollata da un po’, i Verdena sono finiti nel loro EP e dopo estenuanti ricerche hanno partorito questi versi “Revolver mi sta rincorrendo lungo la schiena come giardino che pesta l’acciaio sdraiato mi faccio scopare” (Nicolò, era davvero pacco quel fumo eh) “Educazione provinciale” porta i segni di questa sciagurata condizione esistenziale: shoegaze, dream pop, indie, no-sense, roba analogica impolverata, vinili e tutte quelle cose che sono salvifico rifugio dalla monotonia dei giorni che passano senza un perché. Ma c’è un elemento che mi ha colpito più degli altri: l’equilibrio. Non si eccede. Si rimane in uno spazio aperto che fa percepire le varie influenze senza incappare nel discorso-tomba del “troppo derivativi”.
I Diari della Fine con “Educazione provinciale” hanno trovato al primo colpo una dimensione personale fluida e ariosa, dove lo spazio per giocare ed evolvere non manca e il prossimo disco, o quello che sarà, non è già scritto. I Diari della Fine meriterebbero di più (non se li caga ancora nessuno o quasi) e non solo perché questo EP è davvero valido, ma anche perché con il loro Veleno stanno rendendo Lucca un po’ meno monotona, un po’ meno provincia.
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