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Delta Sleep - Twin Galaxies

  • Roberto Checchi
  • Jun 16, 2015
  • 2 min read

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Si chiama “Twin Galaxies” l’ultimo lavoro degli inglesi Delta Sleep in uscita il 15 giugno in Italia per To Lose La Track (IT) e Big Scary Monsters (UK). Dopo una pausa di due anni dal loro ultimo EP si sono tuffati in un album dalle sonorità math rock con una tendenza allo screamo ed al pop psichedelico.

Un miscuglio di generi che, a leggerlo così, pare assurdo e stravagante, ma che ad ascoltarlo il tempo sembra volare e ci si rende conto che questa “pozione magica” di musicalità differenti funziona a pieno.

Come si fa a fare qualcosa di originale, di stravagante, che riesca a lasciare un segno (non si pretende sia eterno, ma almeno che si faccia ricordare per un po’) quando ormai non riusciamo più a stupirci di nulla? È una domanda che mi pongo spesso. Potrebbe sembrare l’ennesima critica ad una società che da tempo tende più all’omologazione di massa che all’evoluzione, ma non è questo il caso. Avete mai pensato che il “nuovo” stia via via scomparendo per lasciare spazio a qualcosa che nasca per forza da una base di partenza, o perlomeno una fonte d’ispirazione? Mi rendo benissimo conto che questo sia uno di quei discorsi che rischia facilmente di sporgersi troppo e cadere nel “General Generico”, ma ascoltando musica ogni giorno con uno spirito che tende costantemente alla novità e le orecchie affamate di suoni sempre diversi non ho potuto fare a meno di pormi domande come queste.

Come prima cosa posso assicurarvi che la curiosità nata in me leggendo la mail promozionale di “Twin Galaxies” si è sviluppata lentamente, riga dopo riga, un climax, ed ora che ho ascoltato tutto il lavoro dei Delta Sleep posso dire che il mio desiderio di conoscere è stato pienamente appagato, perché mi è rimasto un segno. Montagne russe di suoni, un sali e scendi di intensità, di ritmi, di vocalità. Mi sento tranquillamente di affermare che risulta decisamente convincente, ed il fatto che porteranno anche in Italia il loro tour, ad ottobre, mi fa solo sperare che passino anche per Padova. Le mie orecchie sono state sfamate della loro musica quotidiana, e pare siano soddisfatte della cena.

 
 
 

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