Intervista a Osc2x
- Roberto Checchi
- Jun 24, 2015
- 3 min read

Abbiamo colto l'occasione di una sua immininente data milanese, stasera al Magnolia per Linoleum, per fare qualche domanda a Osc2x su questo suo nuovo progetto e non solo. Ecco cosa ne è venuto fuori!
Racconta qualcosa su come ti è venuto in mente questo progetto, diciamo non convenzionale. Come mai hai deciso di buttarti su questo genere?
A dire il vero non è stato un buttarsi su un genere, piuttosto parlerei di una lentissima evoluzione che mi ha portato a scoprire suoni diversi dagli strumenti tradizionali come la chitarra che ho sempre suonato o il basso. La natura di questi suoni porta anche a scelte di arrangiamento delle canzoni diverse rispetto a come si arrangerebbe una canzone pop o rock che sono i generi da cui provenivo.
Domanda banale: testi in inglese, una scelta di stile, volevi essere internazionale o l'italiano non va granchè d'accordo con questo genere?
Questa domanda non è mai banale perché parliamo di un dibattito molto affascinante. La mia prerogativa è che la voce deve comunicare prima a livello musicale e solo dopo a livello testuale. Partendo da questo presupposto io penso che l'inglese sia la lingua musicalmente più giusta per motivi anche storici, in fondo veniamo tutti dal blues. L'italiano ti limita molto… sento sempre "per mè" "per tè" "Don raffaè","è finito il caffè", "perché", bo tutti i versi finiscono con la è lo trovo un po' limitante.
A chi ti ispiri musicalmente e vocalmente?
Con la voce cerco di essere indipendente, di non farla assomigliare a nessun altro, Dio mi ha dato questa e cerco di farla uscire nel miglior modo possibile. Musicalmente adoro un producer inglese che si chiama SBTRKT, uno italiano che si chiama Marco Maiole, in America c'è un produttore che si chiama Tycho e uno che si chiama Toro y Moi, in Australia Kylie Minogue e i Tame Impala.
So che prima di questo progetto suonavi con gli Altre di B e ancora prima coi sin/cos, come mai hai deciso di staccarti e fare un tuo progetto solista? Pensi ad un possibile ritorno o comunque tornare a suonare con altre persone?
Non escludo il ritorno nei progetti che mi sono lasciato dietro, sono rimasto in ottimi rapporti con i ragazzi. Con le Altre di b ci sono cresciuto e c'è un rapporto di amicizia talmente grande che abbiamo in mente di fare uscire un disco in featuring, vedremo! Staccarsi da questi progetti è stato difficile ma è stato bello mettersi alla prova e rischiare la via da solo.
Questo lavoro solista ha visto la partecipazione di qualcuno oppure hai fatto tutto da solo?
La scrittura dei pezzi è stata fatta da me, solo soletto nella cameretta, ma ben presto mi sono reso conto che i risultati buoni si portano a casa con una buona squadra. I primi che devo citare sono il Collettivo HMCF etichetta e mio supporto fonte di aiuto artistico e morale da ormai molti anni. Mi sono affidato a un grande fonico per il mix e il master del disco che risponde al nome di Enrico Capalbo di cui si stanno accorgendo ora nomi grossi, ma io mi riservo il merito di avere scoperto uno dei più grandi ingegneri del suono in Italia. Poi uno dei miei più cari amici e colleghi Luca Rizzoli che è intervenuto ad aggiustare le ritmiche e a inventare con me lo spettacolo live seduto dietro la batteria. Con lui portiamo questo spettacolo in giro per l'Italia.
Sogno nel cassetto? O meglio, punto piú alto della tua carriera da musicista che vorresti raggiungere?
L'approccio che ormai ho adottato è quello di andare avanti dritto, senza avere aspettative e solo lavorando con tutti i mezzi necessari per fare musica bella e fare in modo che più persone possibile possano ascoltarla.
Disco del cuore che ti ha segnato?
Saturnino - Testa di basso Questa è la cassetta che i miei genitori mettevano sul loro impianto quando io avevo 6 anni. Erano gli anni 90 e la vita era pace, i miei si amavano ancora e io passavo i pomeriggi sul lettone ad ascoltare le loro cassette di grandi musicisti come Saturnino.
Dove e quando vorresti che venisse ascoltato il tuo disco? Quali sono secondo te le condiziomo ottimali di ascolto?
Questo disco andrebbe ascoltato in macchina con un bel panorama. La velocità ideale sarebbe quella di 115 km/h se in autostrada.
Foto di Virginia Bonarelli
Comments