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Simone mi odia - Saturno

  • Roberto Checchi
  • Jul 1, 2015
  • 1 min read

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Se anche voi siete fermamente convinti che era tutto era più bello alle elementari, tra il profumo di matite e quello della pizza in spiaggia, "Saturno" primo album di Simone Stropponi AKA Simone mi odia, è quello che vi ci vuole.

Un disco che, personalmente mi si è piantato nella testa, grazie alle sue sonorità psichedeliche e i testi chiaramente ispirati ad un cantautorato italiano anni '70: ci ritroviamo il primo Venditti, tanto Dalla e Battisti.

Inizio subito dal pezzo migliore: "Da qualche parte (reprise)". Un pezzaccio strumentale da non perdersi, e ve lo dice una che bada soprattutto ai testi delle canzoni. Sonorità anni '70 unite ad una chitarra effettata niente male.

Invece "Uno famoso" potrebbe averla scritta Chuck Palahniuk, musica quasi da ascensore o da sala d'attesa, non so se mi spiego, e un testo crudelissimo. La dura vita della celebrità.

Atmosfera minimale per "La nuvola e la fragola", bel groove per "Da qualche parte" che, come già detto, completa la sua realizzazione nella repise. Ricordi agrodolci e madeleine á lá Proust per "Betoniera" della quale ho apprezzato soprattutto il testo.

I ragni nella mia vasca da bagno vengono affogati dopo pochi secondi dall'avvistamento, mentre quelli sulla vasca di Simone danno consigli molto saggi e poetici, specie se accompagnati solamente da percussioni e chitarra. ("I consigli del ragno") Bel pezzo.

Insomma, un disco con del buon potenziale e una buona realizzazione. Ah, bei baffi!

 
 
 

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