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I 10 migliori dischi di questa prima metà di 2015

  • Roberto Checchi
  • Jul 9, 2015
  • 4 min read

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Eccoci qua, siamo pronti anche noi a presentarvi la nostra lista dei migliori lavori di questa prima metà di 2015. Lista si, non classifica, perchè imporre una gerarchia a produzioni così eterogenee e diverse tra di loro anche solo a livello di genere, sarebbe stato un atto di superficialità di cui non abbiamo voluto macchiarci.

Perché farlo già a metà anno e non aspettare di fare un resoconto finale tra Dicembre e Gennaio? Ce lo siamo chiesti e la risposta ve la darà l'ascolto degli artisti che vi andremo elencare. E' stato un primo semestre sicuramente entusiasmante per la musica indipendente italiana e senza perderci in troppe parole partiamo con la lista.

Iosonouncane - DIE

"DIE" arriva cinque anni dopo "La macarena su Roma", esordio di IOSONOUNCANE del 2010 che già aveva stupito per lucidità e inventiva. Un lavoro titanico di scrittura e produzione porta alla metamorfosi del sardo Incani in una creatura chimerica, che ci accompagna in una narrazione fuori dal tempo tra elettronica e echi pop ("Stormi"), canti a tenore e ossessività tribale ("Tanca"), la cui eco arcaica ci raggiunge e ci racconta. Parole che si inseguono e si incrociano, elementari e definitive, alzando l'asticella di un cantautorato sempre più contemporaneo e originale, supportato, qui, da una voce inconfondibile e da una genialità che poco ha a che fare col compromesso.

Godblesscomputers - Plush and Safe

Serve a poco snocciolare immagini evocative e avventurarsi in discorsi pseudo-filosofici. In questo disco c’è qualcosa che sfugge. Un residuo. Un qualcosa-non-so-cosa che ad ogni beat ti stringe lo stomaco e ti tira giù.

E tu sei lì a perderti.

Osc2x - Under the sun all night long

Osc2x, più difficile da dire che da pensare, artista bolognese dal profondo background, esordisce con il suo nuovo progetto chiamato "Under the sun all night long" proponendo un bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Pop elettronico che fa saltare anche le formiche sotto terra, gioioso e ricco di spunti e citazioni di elevata caratura. Bravo, sapiente e con il futuro già scritto.

Umberto Maria Giardini - Protestantesima

Terza opera dell'ex Moltheni, "Protestantesima" è un disco magmatico, ineffabile. Tra suggestioni che mescolano rock morbido e cantautorato poco ortodosso c'è spazio per giocare con la forma canzone, trascendendola. Suoni limpidi e melodie incantevoli mantengono alto il tasso di fruibilità anche quando ci si distende in minutaggi più impegnativi. Umberto Maria Giardini e la sua grazia incatalogabile.

Colapesce - Egomostro

Egomostro è il disco in cui Colapesce decide di affrontare ciò che lo investe interiormente le proprie paure e i propri tormenti, e di addentrarcisi fino a capire cos'è tutta quella roba lì che abbiamo dentro. Per giungere a capire che siamo noi, quell'ammasso di paure e incertezze. E per convivere con questa insicurezza che ci portiamo dentro, Colapesce suggerisce di accompagnarle con musiche forti e decise.

Yakamoto Kotzuga - Usually Nowhere

Yakamoto Kotzuga, al secolo Giacomo Mazzucato, è tutto ciò che vorresti nella tua vita quando sei un venticinquenne con una borsa di sogni nella mano sinistra e un sacchetto di qualche esperienza ben stretto nella mano destra.Ogni singola traccia dell'album pare una tappa intermedia che sembra di aver già vissuto e per la quale mancava soltanto la colonna sonora. Duro, scuro e necessariamente crudo nei momenti di rincorsa e apparentemente rincuorante in quei momenti di "masturbazione sociale".

Bianco - Guardare per aria

Descrivere in poche righe questo disco è dura. Guardare per aria è un inno alle piccole cose che fanno stare bene, è un disco per innamorati, un disco da domenica di relax. Ottima produzione, vicina al cantautorato romano (Niccolò Fabi, per intenderci) con quel quid poetico in più che lo farà entrare immediatamente nei vostri dischi del cuore. Ben riuscite le collaborazioni con Levante e in Nadàr Solo. Pezzi da non perdere "Aeroplano" e "Le stelle di giorno".

Bobo Rondelli - Come i Carnevali

Come i Carnevali è un disco di Bobo Rondelli che, seppur attraverso la mediazione di cinema e letteratura, ci riporta al suo Per l'amor del cielo, grazie alle stesse tendenze oniriche e, al tempo stesso, disincantate. Un disco capace di farti andare in macchina con un papà scapestrato e leggere le Notti Bianche. Un disco dolce e brutale, come le migliori poesie.

Verdena - Endkadenz Vol. I

I Verdena sono come gli dei Greci, tutti li temevano, li odiavano eppure tutti assecondavano le loro richieste, accettavano le loro punizioni, li accoglievano, combattevano guerre per loro.

Nessuno capiva realmente le loro decisioni e per quelli che osavano interrogarsi la risposta era sempre la stessa: Il fato vuole questo.

I Verdena sono come certi libri che avremmo sempre voluto leggere ma non ne abbiamo mai avuto il coraggio.

I Verdena sono tutti le e-mail e i messaggi cui non abbiamo mai risposto, ma che ogni tanto torniamo a leggere.

I Verdena sono i giri in vespa d’estate, il cornetto sammontana e la cedrata tassoni, ritornano sempre, puntuali, ogni estate, i tempi passano ma loro sono lì, pronti per noi e sempre protesi verso di loro, senza capire perchè

Il nuovo album dei Verdena attrae, non possiamo fare a meno di ascoltarlo, anche se non potremo mai capirlo fino in fondo.

Ishaq - Remedies

I rimedi non sono soluzioni: rimangono futili tentativi di correzione. Fanno assaporare l'incompiuto: ciò che non è mai stato risolto."

Secondo album della band padovana: prodotto da un canadese, registrato in inverno a Bergsdorf, fredda cittadina a pochi km da Berlino (e si sente un bel po', aggiungiamo noi).

Malinconico ed introspettivo, è un "dolce riparo dalla tempesta" secondo Bunker.

 
 
 

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