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Dust - On The Go

  • Roberto Checchi
  • Jul 22, 2015
  • 1 min read

“Ti consiglio i Dust, mi hanno detto che meritano”.

Le scelte certe volte sono guidate da altri… se gli altri sono persone fidate e musicalmente affini.

E’ cosi che mi sono avvicinato ai Dust, al primo LP dalla loro costituzione, nel 2009.

Li abbiamo recensiti con un po’ di ritardo rispetto all’uscita ufficiale e questo in parte ne condiziona la godibilità.

On the Go, infatti, non è un disco da ascoltare in qualsiasi momento.

E’ corposo, strutturato, riflessivo e anche ansioso in alcuni momenti, come in “Nell’aria”, unico pezzo in italiano del disco.

Rappresenta sicuramente le aspirazioni dei 6 componenti dei Dust, che dichiarano di ispirarsi al Pop-Rock di stampo inglese, citando i The National e Paul Weller.

Ci aggiungiamo un altro gruppo, gli Interpol, che direttamente o indirettamente fanno sentire il loro influsso, sia nelle melodie, sia nel timbro e impostazione vocale di molti dei pezzi che compongono "On the Go".

Diversi gruppi che compongono un mosaico, una dichiarazione di intenti da parte della band, che si traduce in un CD che già dai titoli (“If I Die” o “I’m not here”) e nei testi (“Oh,brother It’s a task To care about The gestures in your life” cantano in “On the Go”, la canzone che da il titolo LP) in riflessioni, sensazioni ed emozioni vissute da diverse angolazioni, come le diverse band che hanno ispirato questo lavoro.

Potrebbe non convincervi ad un primo ascolto.

Aspettate qualche giorno.

“Affrontatelo” in un’altra situazione.

Comprendete quali emozioni vi trasmette.

 
 
 

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