Kings of Convenience - Monfortinjazz Festival, Monforte d'Alba (CN), 26/07/15
- Roberto Checchi
- Aug 2, 2015
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Quiet is The New Loud non è solo l’accattivante titolo di un disco. Quiet is The New Loud è stato quasi un mantra per due ragazzi norvegesi che, nella pacifica cittadina di Bergen, hanno deciso di mettere da parte pedali ed effetti e di rinunciare a pompose orchestre sinfoniche per dare una malinconica e sempre meno flebile voce al silenzio.
Il perché la trasmissione di questo messaggio non possa avere luogo nel caos delle grandi città, ma sia necessario arrampicarsi fino a Monforte d’Alba per poterne godere appieno, deve essere stato una rivelazione quasi ovvia per tutti coloro che hanno iniziato a percepire una quiete quasi rumorosa a circa 35 chilometri di distanza dal luogo del concerto, mentre tornante dopo tornante scoprivano il paesaggio che li avrebbe cullati fino a destinazione.
Ad un certo punto la destinazione è arrivata. Delle navette ci hanno portato sul luogo dell’evento e in una splendida chiesetta sconsacrata alle funzioni religiose, ma riconsacrata a bar per l’occasione, ho potuto ringraziare il cielo della passione per i rossi fermi che dio mi ha fatto condividere con i piemontesi, ma non purtroppo con i miei concittadini lombardi.
Dopo aver finito con la dovuta calma il bicchiere di Barbera, l’intervista che ha aperto la serata mi è risultata ancora più piacevole di quanto mi aspettassi. Si, l’intervista, perché lo show era impostato più o meno così: quattro chiacchiere tra inglese e italiano con Erlend e Eirik, lato A del disco, pausa, quattro chiacchiere di nuovo, lato B del disco. Detta così sembra una cosa pesante e spezzettata, ma è stato tutto il contrario.
Dalle parole si è quindi passati alle parole in musica. Meraviglia. I Kings of Convenience hanno eseguito con semplicità e naturalezza ogni brano del disco in maniera magistrale.
E’ stato bello, ma è stato bello perché sembrava che ciascun membro del pubblico si rendesse conto del perché brani dai testi talvolta cinici, suonassero alle nostre orecchie come romantici e malinconici. Erlend direbbe che tutto ciò è dovuto al fatto che la maggior parte di noi italiani non capisce bene i testi, ma, pur dovendogli dare ragione, non penso sia soltanto questo il punto.
Ci siamo sentiti coinvolti perché i Kings of Convenience rappresentano la perfetta conciliazione tra le pulsioni contrastanti che ci troviamo ad affrontare ogni giorno. Siamo tutti in bilico tra ciò che ha fatto e farebbe Eirik, il cui amore per la musica è sempre stato affiancato a dei solidi progetti di vita, legati nel suo caso alla laurea in psicologia, e ciò che invece domina da sempre Erlend, l’amore per il viaggio e la voglia di conoscere nuove persone, di suonare tanto e in tanti posti diversi.
Quando “Quiet is The New Loud” ha visto la luce, è stato l’inizio di tutto. Per Erlend il successo rappresentava tutto ciò che andava sognando fin da piccolo, Eirik invece era più titubante. Ciò che ci tranquillizza quando imbracciano le chitarre è il vederli sereni e l’extrapolare questa serenità dalla loro musica. Ci sentiamo tutti a volte l’uno e a volte l’altro e abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci dica che si può stare bene in entrambi i modi e in nessuno dei due. Probabilmente la loro musica è proprio il frutto di tutto questo, due amici diversi, spesso vicini e poi lontani nelle loro vite, con la stessa passione per la musica, in perfetta e lineare armonia.
“Quiet is The New Loud” non sarà il loro miglior disco, ma grazie a questo concerto ho capito il valore che ha per loro e quello che, forse, ha per me e può avere per voi.
Finito il concerto i ragazzi ci hanno regalato anche “Misread” è una cover de I Giganti, “Una ragazza per due”. Per cercare di afferrare l’atmosfera della serata e andare oltre le poche parole che le ho concesso, mettetevi un paio di cuffie e gustatevi questo bel video.
A friend is not a means, you utilize to get somewhere, somehow I didn't notice, friendship is an end.
Foto di Carlo Noero e video di Luca Arese
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