top of page
Search

Gouton Rouge - Giungla

  • Roberto Checchi
  • Aug 31, 2015
  • 1 min read

In venticinque minuti si possono dire molte cose, e i Gouton Rouge scelgono di farlo con le nove canzoni dell'album "Giungla", un disco onesto, con accenni di sonorità tipicamente brit (Sulle mie labbra, ad esempio) ma dal forte accento punk, grazie a basso e chitarre essenziali e belli "dritti".

Testi nati da libri letti e frammenti di scorso si fondono ad uno stile di registrazione quasi garage e sicuramente poco pulito, come si confà ad ogni buon disco che vira verso sonorità punk.

Ma Giungla non lo inquadrerei come un disco prettamente di questo genere, Giungla è ben altro: ci si ritrova molto del gusto musicale anni 80, tra il new-wave alla The Cure, i riff malinconici degli Smiths e anche qualcosa dei Joy Division: insomma, il meglio per quel genere che girava in quei determinati anni.

Disco con svariate collaborazioni; Apash 2012 canta in "Ogni Domani", brano intimo per voce e poco altro, che quasi non ti aspetteresti da un gruppo come i Gouton, specie per il battimani finale con coro annesso. Brano che convince dal primo ascolto è "Hasselhoff", che più Smith di così non si può.

Pezzo consigliato per questa malinconica fine d'estate è senza dubbio "Surf", eletta a mia colonna sonora pre-settembrina: un continuo alzarsi e abbassarsi di tensione, con un testo malinconico che non può non convincere gli amanti del buon vecchio stile anglosassone un po' piovoso, in collaborazione con gli Albedo; davvero un pezzo completo e ben riuscito.

 
 
 

Comments


Follow Us
Post Collegati
Post Recenti

© 2014 by Indiependent Reviews. 

 

bottom of page