Fast Animals and Slow Kids - Rise Festival, Padova (PD), 11/09/15
- Roberto Checchi
- Sep 13, 2015
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Rivederli calcare lo stesso palco dopo due anni per il loro penultimo concerto prima di una pausa dalla lunghezza indeterminata e rendersi conto di quanto sono cresciuti è stato un bel colpo. Un composto che ricorda tanto la dinamite, tanto per l’instabilità quanto per l’energia che può scatenare.
Forse ciò che fa dei Fast Animals And Slow Kids quella che live appare come una delle migliori band italiane è la continuità tra il palco, Aimone Rominzi, band e pubblico. Sì, perché nei loro concerti il palco e il pubblico non possono essere visti come due entità separate, non c’è un punto d’inizio ed una fine. Ricordo ancora molto bene la prima volta che li ho visti, dal loro modo di fare alla loro grinta. Non è cambiato nulla, se non che in questi due anni hanno potuto sperimentare e scrivere tanta musica da portare in giro per tutti i palchi, italiani e non.
Hanno optato per l’esecuzione dei pezzi dell’album Alaska, senza però dimenticarsi dei vecchi album (Hybris, Cavalli). In un sussulto generale ricco di stupore a metà concerto è partita la loro cover di Territorial Pissings dei Nirvana.
È sempre piacevole (e se vogliamo anche sgolante!) partecipare ad una loro esibizione, l’adrenalina che ti rimane in circolo per diverse ore successive al concerto fa sì che sia ancora qui a scrivere di loro.
Ad aprire il loro live sono stati i The Junction energico gruppo indie rock padovano, miscelando suoni garage e punk, una piacevole scoperta da seguire con attenzione.
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