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Winter Dust - Thresholds

  • Roberto Checchi
  • Sep 16, 2015
  • 1 min read

La band padovana Winter Dust ha rilasciato il suo ultimo lavoro Thresholds, a metà tra un EP ed un album. Il disco, sul genere post-rock con sfumature emo e post-hardcore, è costituito da quattro tracce che vanno in crescendo in un climax che parte dall’oscurità per poi riemergere in atmosfere meno cupe.

L’album risulta particolarmente incentrato sulla parte strumentale, vantando ampie distese di suoni che risultano convincenti e coinvolgenti.

Pare riescano ad intaccarci con quel senso di mancanza, quasi onnipresente nei fraseggi e nella voce. Uno spiraglio di luce riesce a trapelare dall’oscurità trainato dal suono degli archi creando una breccia in quel sentore di assenza, diradando per qualche tempo la foschia della nebbia con paesaggi più distesi e meno cupi.

Si può assaporare quello che assomiglia al gusto di un addio, viste le trame spesso uggiose e malinconiche. Tutto ottimo, compreso la fase di missaggio ed editing, eccezion fatta a mio parere per la sovrabbondanza delle trame di pianoforte, che in alcune circostanze risultano fuorvianti, ma che in altre, soprattutto quando rimangono sottotono e riescono a non “farsi notare troppo”, invece donano un valore aggiunto.

Un notevole passo in avanti rispetto al precedente “Autumn Years”, che fa intravedere come i cinque padovani siano nel bel mezzo di un processo di crescita che lascia ben sperare in vista dei prossimi lavori. Alessandro Spagnolo

 
 
 

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