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Alabaster: Iosonouncane+Omake - SpazioMusica, Pavia (PV), 14/10/15

  • Roberto Checchi
  • Oct 22, 2015
  • 2 min read

Mercoledì 14 Ottobre si è inaugurato presso lo SpazioMusica di Pavia il nuovo ciclo di concerti Alabaster che ci terrá al caldo cuore e orecchie per tutto l'inverno e oltre.

E se vi siete persi proprio il concerto di apertura avete commesso davvero un grosso errore: l'occasione era ghiotta per vedere in un'atmosfera molto intima IOSONOUNCANE affiancato in apertura da Omake e seguito dall'ormai arcinoto DJ set targato Linoleum.

La serata si apre con Omake, una felice sintesi tra il cantautorato, in lingua inglese, e la sperimentazione elettronica; prodotto da Sherpa Records il suo disco Columns ha ricevuto plausi unanimi dalla critica. Un live pulito, con qualche spiegazione da parte dell'autore su cosa lo aveva portato a scrivere quei versi.

Ma si fanno le dieci, l'atmosfera è stata abbondamentemente riscaldata da Omake e si parte.

Persona di poche parole, come sempre nessuna introduzione, solo una canzone popolare della sua terra, la Sardegna. Ma non ce n'è bisogno: chi è presente è perchè giá sa a cosa sta andando incontro. Si parte subito con la prima traccie di DIE seguita a ruota dal resto del disco, tutto di un fiato. Tanca, Stormi, Buio, Carne e Paesaggio si susseguono come perle di una collana facendo sprofondare il pubblico, o per lo meno me, in una sorta di trip mentale e fisico: loop che sembrano infiniti passano dalle orecchie, al cervello, fino alle ossa traghettandoci, per restare in ambito marinaresco, in un abisso di sensazioni che, a parer mio, non solo sonore ma soprattutto mentali.

I tre minuti e mezzo di Stormi spezzano in parte questa atmosfera ma preludono ad una lunga suite composta dagli ultimi tre brani, fino ad arrivare al lungo loop finale coi suoni tradizionali dei campanacci uniti alle ultime note di Paesaggio.

Pezzo di chiusura è un caposaldo della produzione di IOSONOUNCANE: Il corpo del reato. Da ascoltare su disco è bellissima, ma dal vivo è un dannato pugno allo stomaco, ognuno puó trovare all'interno una sua spiegazione, ma le parole di Jacopo non possono non permeare l'animo dell'ascoltatore che rimane inerme, come quel corpo sdraiato sulla strada.

'Strada provinciale 160, in lontananza un pezzetto di mare, notte fonda, cielo sereno, l'estate alle porte, un leggero maestrale..'

Insomma, grazie.

 
 
 

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