Sharazad: in 10 artisti vi raccontiamo chi siamo
- Roberto Checchi
- Nov 5, 2015
- 4 min read

E' arrivato il momento di rivelarvi quali sono stati gli artisti più rilevanti nella formazione degli Sharazad, quelli che più li hanno influenzati. Penso non gli si possa rimproverare niente!

The Beatles: Con loro si comincia e volendo si finisce. I Fab Four di Liverpool sono infatti maestri indiscussi delle armonie, della melodie e degli arrangiamenti. Autori di brani immortali e irripetibili, pionieri o precursori di quasi ogni genere della musica moderna. Abbey Road e Revolver in particolare ci hanno segnati per sempre, difficile prescindere da loro quando scriviamo un ritornello.

Godspeed You Black Emperor: Veniamo a questo gruppo formidabile, nato nei fertilissimi anni 90, a cavallo tra post-rock, progressive, musica classica e rock sperimentale. Questo ensemble di canadesi è fondamentale per noi a livello di approccio. La loro musica mistica e stratificata ci ha aiutato molto a capire come scavalcare strutture fisse per creare qualcosa di nuovo.

Bob Dylan: Come prescindere dal menestrello del rock? Dal padre del cantautorato di protesta e della musica folk rock? Non è possibile, infatti il suo approccio nel parlare di determinati temi è imprescindibile ancora oggi per comunicare qualcosa di profondo a chi ci ascolta. Che sia attraverso le parole o la musica, Dylan ti entra dentro come un virus da cui è impossibile guarire.

Nirvana: Il poderoso trio di Seattle ha segnato per sempre la storia della musica rock e non solo.
I loro brani potentissimi, i testi, profondi ed emozionanti, la voce al vetriolo di Kurt hanno creato qualcosa di estremamente nuovo e allo stesso tempo universale. Un istant classic della musica rock degli anni 90 che ha sfornato album come Nevermind o In Utero. Da loro abbiamo capito che per scrivere qualcosa di micidiale ed evocativo bastano male di vivere, 2 accordi di chitarra, un basso e una batteria.

Pink Floyd: Questa band strepitosa ha fatto dell'innovazione e della sperimentazione sonora la sua arma più forte, strutture articolate, melodie incredibili e senza tempo. Eleganti e devastanti allo stesso tempo, un gusto e una classe ineguagliabili messi al servizio di un rock dallo stile unico e per nulla "terrestre". Questo gruppo incredibile porta la musica rock oltre i limiti dell'atmosfera, là dove le stelle iniziano a brillare più forti, in direzione luna. La sperimentazione e il loro gusto per gli arrangiamenti sono parte integrante e del nostro modo di fare musica.

Depeche Mode: I DM sono un gruppo fondamentale per noi in quanto ne condividiamo l'approccio e l'utilizzo della strumentazione elettronica come sintetizzatori o drum machines. Eclettici ed innovativi, sono gli indiscussi padri di moltissime sonorità anni 80 e anche un po' gli inventori del concetto di Producer moderno. Dalla new wave al synth pop, dall'industrial alla dance più alternativa fino alla musica classica. Maestri nell'utilizzo delle nuove tecnologie musicali che hanno invaso il mondo verso la fine dei 70, hanno poi sfornato capolavori come Violator o Black Celebration. Ogni volta che usiamo un sintetizzatore o un beat di drum machine non possiamo che pensare a loro con enorme ammirazione.

Joy Division: Loro sono il classico esempio di come con soli 2 album si può cambiare la storia della musica e influenzare generazioni di artisti. A cavallo tra gli anni 70 e gli 80 i Joy Division hanno fissato un nuovo standard che diverrà poi un modello da seguire per tutti i gruppi successivi. Tra post punk ed elettronica, tra rock e new wave, la band ha creato un proprio sound unico e riconoscibile. Una musica ipnotica e cadenzata, quasi ancestrale e primitiva accompagna testi disperati e profondi di Ian Curtis, carichi di sofferenza e quindi intensissimi. Sono fondamentali per noi specie nell'ambito liriche e, a livello musicale, nella ricerca di certe sonorità dark e oscure.

Luigi Tenco: Cantautore e compositore della scuola genovese insieme a gente del calibro di De André o Paoli, ha rinnovato tantissimo la musica leggera italiana degli anni 60. Autore di brani meravigliosi come Vedrai vedrai e portatore di un'attitudine completamente nuova per l'epoca, è ancora oggi per noi un esempio folgorante. Un faro da seguire quando si scrive musica in italiano.

Afterhours: La formazione milanese funge da molti anni ormai come punto fermo nel panorama rock italiano. Inoltre rappresentano da sempre un traguardo a cui arrivare per le band emergenti del nostro Bel Paese. Manuel Agnelli e soci sono portavoce di un sound possente, originale ed intenso. Testi meravigliosi, difficile trovare di meglio in quel mood. Liriche intense e lancinanti si legano a una musica di grandissima classe, con arrangiamenti di violini, chitarre slide e pianoforti. La loro capacità di variare e sperimentare sul tema rock, l'elemento camaleontico che permette loro di rinnovarsi sempre da più di 20 anni, è una fonte infinita di ispirazioni per noi.

Il Teatro Degli Orrori: Questo particolarissimo gruppo rock italiano del Nor
d-Est ci ha folgorati tutti appena li abbiamo ascoltati. La band capitanata da Pierpaolo Capovilla è infatti qualcosa di veramente nuovo e originale nel panorama italico del rock. Una miscela alla nitroglicerina di post rock, punk, noise e sperimentazioni varie fa da tappeto alle liriche teatrali di Pierpaolo. In un incendiario crossover poetico tra David Yow (Jesus Lizard) e quel gigante del nostro teatro del secolo scorso che era Carmelo Bene. La loro attitudine verso la musica e la società, un certo gusto per il noise, i tempi teatrali, anche molto dilatati, ci accomunano profondamente.
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