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Intervista a Il Geometra

  • Roberto Checchi
  • Dec 16, 2015
  • 3 min read

Oggi abbiamo il piacere di intervistare ll Geometra.

Il trio che compone questo “progetto indie italiano” è alle prese con l’uscita - il 20 Novembre - del loro primo album, intitolato Ultimi (che abbiamo già recensito qui).

Abbiamo avuto il piacere di seguire Jacopo, Francesco e Lorenzo sin dalle battute iniziali e ed sorprendente quanto, in poco più di un anno, siano riusciti ad ottenere a livello di critica e visibilità. Abbiamo sentito in anteprima il loro lavoro, che recensiremo per voi al momento dell’uscita, e vi anticipiamo già che ci ha convinto. Ma passiamo ora all’intervista, lasciando la parola direttamente a loro.

Partiamo dall’”ovvio”. Com’è il passaggio dalla creazione di un EP ad un LP?

Di sicuro è un lavoro che necessita di più tempo, hai bisogno di scrivere molte più canzoni, meditarle, spogliarle, selezionare tra le tante che hai scritto quelle che reputi migliori, più rappresentative, in questo caso 11. Il tutto deve avvenire con la massima libertà mentale, il bello di questo tipo di musica slegata da ottiche commerciali è proprio questo, la libertà dei temi trattati, delle figure ritmiche, della voce che non deve essere per forza intonata, l'importante è avere delle cose da dire.

Quali artisti vi hanno influenzato maggiormente?

Sicuramente per il lato musicale in particolare chitarristico, è innegabile la passione di Jacopo per i Dire Straits e quindi per quell'ammaliante modo di suonare la chitarra in fingerpicking di quel genio di Mark Knopfler. Tuttavia non ci limitiamo ad essere suoi emuli, anche perché ne saremmo solo la brutta copia e quindi il mignolo e l'anulare appoggiati sul corpo della chitarra lascia spazio anche a strumming più serrati.è innegabile anche un'influenza dei grandi cantautori italiani, anche qui con l'attenzione di non imitare nessuno, resteremmo solo delle macchie, per le parti delle elettroniche l'influenza maggiore è arrivata dalla disco music fine anni 80 primi 90.

Perchè “Ultimi”? Già dal video di restiamo nascosti i tanti fan che hanno risposto all’appello mostrano orgoglio la L simbolo americano del Loser. E’ una scelta voluta?

L'album gioca un po' su questa ironia di essere "sfigati" e quindi ultimi, molte delle canzoni tramite immagini ed impressioni parlano di sconfitte, quotidiane, piccole, grandi, inventate, reali, ma è un giocarci sopra. Per quanto riguarda il video, oltre all'espediente del gesto di chiudere l'obiettivo utilissimo per il montaggio, ci piaceva molto il fatto che le persone che ci hanno sostenuto fin dall'inizio, fossero sul nostro primo videoclip, e che anche loro scherzassero su questa cosa, su questo auto-etichettarsi scherzosamente come dei perdenti.

Già da questa estate durante i Live in diverse occasioni Jacopo si è alternato a Francesco come voce principale in alcune delle nuove canzoni. Come mai questa scelta? Chi scrive il pezzo lo canta anche?

Ci sono molti gruppi che scrivono canzoni insieme, poi chi canta il pezzo è il cantante o comunque è indifferente, noi invece viviamo il processo creativo come un momento estremamente intimistico, ognuno scrive le proprie cose da solo, successivamente dopo

Aver passato la più terribile delle censure ovvero la propria vocina interiore che dice" ma che caz.. ho scritto?" Avviene il più tragico dei momenti ovvero la condivisione con

Gli altri il tuo lavoro, e quindi un processo di confronto su quali cose vadano bene, quali sono le cose da cambiare, ovviamente in base ai gusti personali e quindi dopo un processo molto lungo chi scrive il pezzo lo canta, in futuro, chissà.

Avete deciso di lasciare fuori da Ultimi alcuni dei brani che hanno composto il vostro EP, da cosa è derivata questa scelta?

Abbiamo preferito lasciare le perle ai veri nerd della musica che dovranno andare a cercare il disco che piegavamo a mano l'anno scorso per poter ascoltare quei capolavori. Scherzi a parte, come dicevo prima il processo creativo di un'album è lungo, cambiano le idee, le opinioni che avevi su un pezzo, non è un rinnegare quello che hai fatto prima, è un proccesso di crescita, arrivi alla conclusione che alcune cose che hai fatto sono più rappresentative della tua visione di altre in quel tuo periodo storico.

Oltre ai brani tra EP e LP, state lavorando a nuovi pezzi? Avete sviluppato anche qualche featuring?

Stiamo già lavorando ad altri pezzi, forse per un nuovo cd per il prossimo anno? Ai posteri l'ardua sentenza, a parte gli scherzi, nelle date (poche eh) che stiamo facendo in giro per l'Italia incontri persone, storie , che ti ispirano, che vanno raccontate, poi come detto prima la gestazione di un album a nostro avviso è un processo lungo e meditativo, quasi zen. Al momento non stiamo lavorando su dei featuring ma...nessuno spoiler.

L’intervista finisce qui. Vi ringraziamo per la disponibilità e vi auguriamo di “fare il botto” con Ultimi, sperando di vedervi live a breve in giro per l’Italia!

 
 
 

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