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Intervista a Viva Lion

  • Roberto Checchi
  • Jan 31, 2016
  • 3 min read

Ho avuto il piacere di avere ospite a Radio Statale Daniele Cardinale dei Viva Lion, gruppo indie folk con un album e un EP in attivo. Ho colto l'occasione per fargli alcune domande e questo è il risultato della nostra chiacchierata.

Raccontami un po' di come è partito questo tuo progetto

Ho iniziato da solo con un EP, dal nome The Green Dot, che è uscito il 25 gennaio del 2013, son passati tre anni ormai, nato dopo esperienze varie, altre cose che possiamo inserire tra il rock e il punk. Poi ho passato un periodo a Toronto, in Canada dove mi sono innamorato del legno e ho iniziato a suonare chitarra e voce. Da lì sono partito a suonare live in Italia, Spagna, Stati Uniti, abbiamo fatto cope impensabili per un gruppo comunque indipendente italiano, tra le quali sonare quattro volte in California! E poi siamo diventati in due con Mi casa es tu casa, il nostro ultimo disco uscito ad Ottobre per INRI ,porfotto da INRI stessa e Cose Comuni, l'etichetta dei Velvet che hanno pubblicato il primo EP e sono ancora dentro con album. A volte adesso siamo in tre, quandoabbiamo l'occasione di suonare in elettrico. Ti posso dire che dopo anni di folk e roba acustica è anche bello tornare a suonare in elettrico, ci sentiamo un po' i Nirvana! (ride)

Tornado a bomba sul vostro ultimo album, ho letto storia del vostro vecchio EP, di cui due brani sono entrati a far parte di 'Mi Casa es tu Casa'. Leggevo che c'entrava una fidanzata...

Si, ma è una vecchia storia *silenzio imbarazzante* Ma che vuoi sapere, vuoi del gossip?

Ma no, è che era una storia così romantica...

Ma si, quel disco si chiama The Green Dot EP, il punto verde, perchè è un concept album su una relazione a distanza Roma- Los Angeles e il punto verde del titolo è la spia della camera accesa di Skype.

Mi Casa es tu Casa invece è un po' meno romantico. Ci sono più tracce introspettive o esistenzialiste e davvero poche sono canzoni d'amore.

I temi principali trattati nel disco quali sono quindi?

Principalemente introspezione, nel senso ci sono delle cose che sono quasi bibliche, per non dire apocalittiche. Anche il nome Viva Lion è un riferimento al profeta Daniele dell'Antico Testamento, quindi dai, bibliche ci sta come definizione. Tra l'altro le due o tre canzoni d'amore non sono state nemmeno scritte da me, ma da un amico di Toronto, che mi ha passato i testi.

Infatti vedo che nell'album ci sono molte collaborazioni.

Nell'EP addirittura in ogni brano c'era un ospite, tranne nel singol, e quindi abbiamo continuato su questa strada. Ci piace collaborare e condividere la musica, che dovrebbe essere soprattutto condivisione. In questo caso ci sono stati i Joe Victor, una band appena nata, di giovanissimi, che stanno suonando anche in giro e all'estero. Poi in realtà che un sacco di gente che è venuta in studio e si è messa a suonare, ad esempio il basso a volte è suonato dal chitarrista dei Velvet. Marco (l'altra metà dei Viva Lion ndr) invece ha suonato a olte la batteria, a volte la chitarra...

Domande flash

Primo disco acquistato

Difficile, ma credo uno degli Offspring.

Primo contatto che hai avuto con la musica

In realtà questo lo so, perchè me lo hanno raccontato. Per il primo anno di vita non ho dormito, proprio non dormivo, e mi tenevano sveglio la notte vicino al giradischi ad ascoltare la musica. Conta che io sono del '79 e la canzone del momento era My Sharona dei The Knack. Poi mi sono comprato pure la spilletta.

Disco che hai consumato a furia di ascolarelo

Guarda, si sono riformati adesso, si chiamano The Drive In e il disco è Relationship Of Command, del 2000. Disco abbastanza arrabbiato, un po' hard core, molto sperimentale e molto bello.

 
 
 

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