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Calcutta prima di Calcutta, Sabaudian Tape

  • Roberto Checchi
  • Feb 19, 2016
  • 2 min read

Prima che Calcutta diventasse Mainstream Calcutta esisteva, e non è scontato. Mentre il mondo della musica indipendente continua ad interrogarsi circa i motivi dell’inspiegabile successo del cantautore latinense (ho dovuto interrogare yahoo https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20100423133555AAB67LQ) sembra che a nessuno interessi cosa è accaduto prima. Ho ascoltato innumerevoli protesi di complotto a proposito di Calcutta: c’è chi crede in un grande piano commerciale, assi Latina-Milano, passanti per i The Pills, I Cani e i Thegiornalisti; c’è chi crede che abbia saputo scoparsi le ragazze giuste, chi afferma che la sua fortuna sia stata quella di non suonare per Garrincha.

Le origini di Calcutta rimangono ignote: in mancanza di una pagina Wikipedia da cui professionalmente attingere, non mi resta che affidarmi alle poche e scarne informazioni presenti su www.stuodioharem.com . Andiamo con ordine. Studioharem è una realtà di nicchia, uno studio di registrazione indipendente: all’interno del sito ci informano che presso lo studio il caffè costa 30 centesimi, e questo fa capire e piacere. All’interno dello studio lavorano stabilmente Davide Panizza e Niccolo’ de Gregorio (aka Pop_X), il brillante Giacomo Lanzeta e dulcis in fundo, Edoardo D'Erme, meglio conosciuto come Calcutta. Di seguito, un messaggio pubblicitario targato studioharem.

Il sodalizio artistico tra il progetto Pop_x e Calcutta ha lasciato molte tracce nel web. Alla fine di questo penoso articolo vi linko qualche brano particolarmente interessante.

Ricapitolando quindi, il nostro Calcutta prima di Calcutta aveva contatti e produceva con Panizza cose che vale la pena ascoltare. E’ un primo punto di arrivo. Ma non è tutto. Dalla stringatissima bio di Edoardo, sempre su studioharem.com, si legge che il neonato golden boy della musica italiana ha pubblicato per SelvaElettrica un lavoro particolare, bianco (nel senso di rumore bianco), minimale, lo fi: stiamo parlando di Sabaudian Tape.

Disponibile in free download su http://selvaelettrica.bandcamp.com/album/sel-62-the-sabaudian-tape-ep e registrato su 50 musicasette ormai SOLD OUT (Calcutta tiene a specificare TDK c60), chi vi scrive vuole farvi sapere che vale veramente la pena ascoltarlo. Non fatelo per rimorchiare alternatope al concerto dei Cani, non per amore della tuttologia musicale di stampo Noisey. Fatelo per dimostrarvi che Calcutta non piace solo perché è orecchiabile. L’ascolto di Sabaudian Tape risulta più complesso, di difficile gestione: nelle 11 tracce, tra le quali riconoscerete Fari in una versione più vera, scoprirete tutta la bellezza del Do It Yourself in campo di registrazione.

Francesco de Leo, leader dell’Officina della Camomilla, in più interviste ha decantato la verità della registrazione indipendente, della musica di fortuna. Ebbene, lavori come Sabaudian Tape bene interpretano quella verità ambientale che riesce solo nelle registrazioni col sistema analogico “rikardofogliator” (che non so cosa significa ma così c’è scritto nella descrizione). Buon ascolto.

 
 
 

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