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Edo e i Bucanieri - Canzoni a Soppalco

  • Roberto Checchi
  • Feb 26, 2016
  • 1 min read

Una voce che rimanda al De Leo della Officina della camomilla ( in uscita a marzo con il nuovo album) ma con sonorità e testi più diversi e variegati.

Possiamo riassumere cosi il primo approccio con Edoardo Cremonesi, in arte Edo in un progetto che coinvolge anche i Bucanieri, con cui aveva già collaborato nei passati lavori.

Canzoni a soppalco è infatti il terzo album di un percorso iniziato nel 2011 con Per vedere Lost. E’ un lavoro che si caratterizza per diverse sonorità , a partire dalla prima traccia Odio questa città più danzante nei ritmi, mentre Resterai con me rispolvera sonorità Ska e ritmi esotici per finire con la decima fatica Scemo chi non lo capisce più reggae e rilassata.

Ogni pezzo del disco narra una storia diversa, con testi più complessi di quanto sembra, quasi “nascosti” da una base musicale che non vuole strafare.

E’ proprio qui, forse, la “stonatura” di questo lavoro. Forse dipende da fatto che un po’ scemo sono e quindi, citando proprio la decima traccia, “non l’ho capito del tutto”, ma questo nuovo album di Edo e i Bucanieri è un onesto lavoro, dove però non si riesce in pieno a cogliere l’anima che lo dovrebbe caratterizzare, quel “qualcosa in più” che in una realtà agguerrita come quella dell’indie odierno, serve per riuscire a rimanere in testa.

Un gruppo che non manca di originalità, uno stile molto personale, che però ha bisogno di crescere ancora, per rimanere in testa. Simone Bellucci

 
 
 

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