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Mamasuya: in 10 artisti vi raccontiamo chi siamo

  • Roberto Checchi
  • Mar 10, 2016
  • 3 min read

Torna la nostra rubrica e questa volta i nostri ospiti sono gli alessandrini Mamasuya, in giro dal 2009 e che il 15 Gennaio di quest'anno, con la collaborazione di Johannes Faber, hanno rilasciato il loro nuovo disco, Mexican Standoff. Lasciamo loro la parola per permettergli di spiegarci quali influenze si celano dietro questo e i loro precedenti lavori.

Nota introduttiva: scrivendo queste righe ci siamo resi conto ancora una volta di quanta bella musica NON abbiamo ancora ascoltato, e di quanto sia magnifico amare questo incredibile fenomeno della natura. Dieci nomi erano troppo pochi, abbiamo provato a fare una cernita ma alla fine abbiamo sforato lo stesso. Buona lettura.

Miles Davis - Miles Davis rappresenta per noi ciò che un musicista (o essere umano) dovrebbe sempre essere: in costante mutamento, esprimendo comunque un io fortissimo e mosso da una perenne curiosità. Rischiare continuamente, cambiando stile e formazioni, abbracciando le novità, anticipando i tempi, mai fossilizzandosi su una formula vincente.

Frank Zappa - Zappa è ancora troppo spesso recepito nella maniera sbagliata. Non si tratta semplicemente di un bizzarro musicista rock, ma di un vero e proprio compositore di quella che siamo soliti chiamare musica classica. La novità che ha implementato è nelle radici della sua composizione: non più canti liturgici o danze popolari, ma elementi come jingle pubblicitari, jazz e rock and roll (vera musica popolare americana della seconda metà del XX secolo). Totale assenza di giudizio e libertà espressiva senza limiti che sfocia spesso in un’ironia feroce che denuncia le più terribile derive del genere umano.

Leonardo Bernstein - Il maestro. Oltre ad essere un musicista, compositore e direttore d’orchestra straordinario, la sua influenza su di noi ha a che fare soprattutto con l’educazione musicale; la sua abilità di spiegare con semplicità e carisma disarmanti qualsiasi concetto. I video “Young People’s Concerts” andrebbero proiettati nelle scuole. Vedere (e sentire) per credere.

Igor Stravinskij - Per i Mamasuya Stravinskij è stato un’illuminazione concettuale: la sua musica evoca una moltitudine di immagini e racconta storie senza bisogno di parole o icone. Per la stessa ragione avremmo potuto citare tanti altri compositori. Scegliamo Stravinskij per l’incredibile potenza che sprigiona la sua musica, e anche perché è divertente ricordare come in un certo periodo fossimo tutti ossessionati dalla Sagra della Primavera.

AC/DC - La band dei fratelli Young è stata determinante nella formazione di almeno 2/3 dei Mamasuya (poi trasmessasi per osmosi al terzo mancante dopo alcune sedute di ascolto). Gli AC/DC sono l’idea stessa che le persone comuni hanno del rock and roll. Rumoroso, peccaminoso ed irresistibile. Da manuale.

Jaco Pastorius - Semplicemente il primo vero compositore ad utilizzare il basso elettrico come strumento principale. Virtuoso oltre ogni immaginazione, geniale nella forma e nell’arrangiamento, folle nella sua lucidità musicale. Non ci mancherà mai abbastanza. E poi ci ha fatto scoprire Otello Molineux.

James Brown - Qualsiasi musicista porta un rispetto più che religioso nei confronti di James Brown e della sua band. Potenza di fuoco impareggiabile, episodi di ipnosi collettiva molto frequenti e disciplina ferrea sono le caratteristiche ci piacciono di più. Un sound irripetibile che continua a resistere, campionato, riveduto e corretto. Due esempi per i giovani? Michael Jackson e Bruno Mars.

Pink Floyd - E’ davvero difficile scrivere sui Pink Floyd perché è già stato detto fin troppo su di loro. Per noi sono fondamentali in quanto sempre in grado di tessere tele sonore dense ed avvolgenti, su cui stagliare cristallini assolo di chitarre liquide. C’è tutta una poetica floydiana di cui pensiamo di rimanere schiavi ancora per un lungo periodo.

Count Basie - Gli abbiamo pure dedicato un brano nel primo album (che era stato originariamente composto al piano in una versione più lenta). Può sembrare strano ai meno attenti, ma i Mamasuya ascoltano lo swing. E nessuno suona swing come l’orchestra di Count Basie, nossignore.

Questi i 9 nomi scelti dai Mamasuya. Per il decimo slot, Johannes Faber sceglie di citare due artisti, apparentemente molto diversi ma accomunati da questo pensiero.

Louis Armostrong & Sebastian Bach -Entrambi rappresentano una combinazione geniale di musica senza tempo (timeless music) e manifestazione di essenzialità umana.

Non serve aggiungere altro.

 
 
 

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