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Nobody Cried For Dinosaurs - Ten Billion Years Later [EP]

  • Roberto Checchi
  • Apr 10, 2016
  • 1 min read

Una mattinata distesi sulla sabbia in riva al mare di un’assolata Honolulu, all’ombra di una palma a sorseggiare un drink fresco da una noce di cocco con i Nobody Cried For Dinosaurs. Così potremmo riassumere l'immaginario che si cela dietro questo lavoro. Questo perché i NCFD sono un gruppo proveniente sì dalla grigia Milano, ma che dal grigiore prende le distanze con un disco colorato e pieno di vita. Quasi un ossimoro tanto netto è l'allontanamento da ciò che li circonda, il tutto concentrato in Ten Billion Years Later, un ep di quattro canzoni.

Già dal primo ascolto delle sonorità dream pop dei brani, unite a chitarre prettamente funky, è quasi impossibile non immaginarsi all’ombra di una palma, stesi sulla sabbia, con una camicia a stampa floreale usata come telo, con i piedi bagnati dalla schiuma delle onde. I riff magnetici generati dalla ricerca di evasione si appoggiano a giri di Synth particolarmente azzeccati e le già citate influenze dream pop e proseguendo nell'ascolto si riescono a cogliere quelle attitudini indie intrise soprattutto nella seconda traccia, Rave, canzone che sembra avere molto in comune con gli OK Go, ed i loro video particolari.

Questi ritmi tropicali mettono di buon umore, e con esso inevitabilmente viene voglia di muoversi e di cantare, anche se dopo breve finisce l’incantesimo e, disillusi, ci si ritrova nella propria stanza, senza sabbia e senza palme.

 
 
 

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