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Motta - La fine dei vent'anni

  • Roberto Checchi
  • Apr 16, 2016
  • 1 min read

Non avere più vent’anni e farci un disco sopra.

Sembra un cliché, ma ne è uscito un grande album.

Già dal primo brano Motta, un passato “importante” e un futuro tutto da scoprire, dichiara la sua indipendenza da quello che è stato, prima della fine di questi vent’anni.

Sarebbe bello finire così, lasciare tutto e godersi l’inganno", canta in Del tempo che passa la felicità. Vivere l’inganno è la strada più facile da percorrere, ma non è la scelta fatta dal cantante, che ci narra della sua evoluzione proprio nel secondo pezzo La fine dei vent’anni, omonimo dell’album. "Non devi sbagliare strada" in questa svolta importante della tua vita.

Francesco, vero nome di Motta, non sbaglia, affidandosi anche a un deus ex machina come Riccardo Sinigallia come produttore, scelta che si riconosce nelle sonorità dei vari pezzi ma soprattutto nel singolo che ha lanciato questa fatica solista Prima o poi ci passerà. Un pezzo che convince sin dal primo ascolto per forza e carattere, con un “falso inizio” alla I love you baby e una virata verso il cantautorato a tutta velocità. Il ritornello completa il colpo di fulmine e da quel momento tutta questa opera prima assume una propria identità.

10 brani, per non strafare, che dimostrano come l’accoppiata Woodworm / Audioglobe riesce a vedere lontano.

La fine dei vent’anni è un album diretto, convincente, ritmato e ben strutturato, che vi rimarrà in testa per un bel po’. E’ un album genuino che nasconde una cura per il dettaglio in ogni singolo arrangiamento e per questo conquista, senza strafare. Simone Bellucci

 
 
 

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