Sacri Cuori - Florìda [EP]
- Roberto Checchi
- May 3, 2016
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Florìda è un EP composto da quattro brani che i Sacri Cuori hanno fatto seguire a Delone. Quattro brani che vedono altrettante partecipazioni d’autore. Quattro brani di cui uno faceva già parte di Delone: stiamo parlando dell’iniziale Una Danza, in cui alla voce della diva australiana Carla Lippis si aggiunge quella del cantautore americano M. Ward, in un tripudio di z sonore che ci riporta a un’italianità da emigrazione/esportazione, confusa e meticciata con altri suoni e continenti. Una sensazione che va avanti con la successiva La Florìda, con Evan Lurie dei Lounge Lizards al piano. Siamo qui al confine tra blues da Via Emilia, colonna sonora da commedia amara (sia i Sacri Cuori che Evan Lurie si sono cimentati con questo tipo di scrittura) e un Social Club tra L’Avana e la Rimini di Amarcord (uno qualsiasi).
E’ un EP che cuce insieme numerose identità e confini, come dimostra anche Side of the Road, dove gli ospiti si chiamano Howe Gelb (Giant Sand, alla voce) e Steve Shelley (Sonic Youth). Come il titolo lascia pensare, è una dolce road song, di una dolcezza desertica, essenziale, ritrosa. L’atmosfera va gradualmente spostandosi verso il cuore degli Stati Uniti, e l’ultima traccia esplora appunto territori blues. I Sacri Cuori chiudono questo EP con Last Man, ancora con Carla Lippis alla voce. Il blues dell’ultimo uomo è torrido, pericoloso e ammaliante, come da tradizione. Le chitarre sfrigolano una addosso all’altra cucendo un vestito nero addosso a una storia che va da Singapore a San Jose. E non potrebbe essere altrimenti, data la vastità di influenze e suggestioni che i Sacri Cuori riescono a evocare, creando un suono molto personale che è un biglietto di viaggio per un grand tour in molte tappe della musica roots. Quali roots, poi, scegliete voi. Fernando Giacinti
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