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Giorgieness - La Giusta Distanza

  • Roberto Checchi
  • May 19, 2016
  • 2 min read

L'esordio della band capitanata da Giorgia D'Eraclea raccoglie brani già apparsi qua e là in EP e singoli negli scorsi anni e li presenta in una nuova veste. I quattro Giorgieness pestano come dannati e il risultato è qualcosa che sta tra i Ministri e i Paramore: batterie dritte, chitarre ruvide, atmosfere che si aprono e si chiudono come mani sulla gola.

Diciamo fin da subito che quello che fa la differenza, qui, è la voce della frontwoman: potente, mobile, sempre in bilico tra la precisione e un'intensità mai celata. Su questo si gioca la partita: sullo stridere di questa voce così alta, potente, ma in qualche modo fragile e dall'inflessione quasi infantile, con i temi del disco, che sono spesso sanguigni, sensuali e, ancor più, sessuali. Letti, mani, gemiti, cosce, toccarsi, soffocare, farsi male: il campo semantico è quanto mai focalizzato su un adombrarsi umido, inquietante e invitante insieme. Un amore fatto di corpi e materia, di sofferenze, insofferenze e qualche raro momento di quiete.

Sotto scorrono potenti singoloni rock (e qualche episodio meno “in faccia”, vedi Non ballerò o Che strano rumore, che sono le classiche ballatone pseudo-romantiche/drammatiche in ¾ con l'accendino ben alto sopra la testa) che non inventano molto: ripetono cliché sentiti e strasentiti, anche se qui e là qualche trovata apprezzabile in sede di arrangiamento rende più digeribile il senso di déjà vu (l'inizio di Sai Parlare, le strofe di Lampadari...).

Tutto sommato La giusta distanza suona bene e senza sbavature: è senza dubbio un disco apprezzabile, comodo all'orecchio, gonfio di una certa epicità e degno di qualche headbanging sentimental-arrapato. Un'ottima prova generale per questo nuovo talento vocale che sarebbe bello veder crescere fuori dall'angolino in cui si trova, zeppo di armonie facilone e amore dolore struggimento passione, un mix che fa presto ad annoiare. Da tenere d'occhio, sperando non si incastri da sé nella sua comoda e ripetitiva sexyness: che sia studiata o naturale poco importa. Lorenzo Centrangolo

 
 
 

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