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Foals+Neighbourhood+Soviet Soviet - AMA Music Festival, Asolo (TV), 23/08/16

  • Roberto Checchi
  • Aug 25, 2016
  • 2 min read

Una partenza in quarta per questa edizione dell’AMA Music Festival di Asolo (TV). Artisti di portata internazionale si sono alternati su un enorme palco, emblema del gran potenziale di questa rassegna musicale. La volontà di far crescere sempre di più la manifestazione è sotto gli occhi di tutti, anche se già da ora sono rimasto piacevolmente stupito dall’impeccabile organizzazione e dalla professionalita e dalla maturità della gestione nel suo complesso. Parlando finalmente di musica, al via ci sono stati i The Neighbourhood, che prima di questo concerto conoscevo solo di nome. Nulla di eclatante, ma carini nel loro genere: hanno richiamato a ruota libera vari cameo nella mia mente, tra cui Interpol, Iggy Pop e Drake, e nelle parti vocali a tratti è riaffiorato il timbro di Brian Molko dei Placebo. Avevo dei pregiudizi a loro riguardo, c’era qualcosa che mi frenava nell’ascoltarli, ma ora quel velo di superstizione è stato infranto.

Dopo di loro ci siamo spostati per ascoltare i Soviet Soviet, gruppo a me già noto, ma che non mi dispiace riascoltare quando capita. Il basso che dirige le loro canzoni, frenetico e ancora più spinto del solito nell’anteprima di un nuovo pezzo, si pone come faro guida e punto di riferimento. Con loro ci siamo intrattenuti fino a poco prima dell’inizio dei Foals, headliner della serata.

In anticipo di qualche minuto all’inizio del concerto ci siamo spostati per respirare l’atmosfera magica data dal connubio di attesa e aspettative: è stata poi infranta da un intro strumentale che è servito per accorciare le distanze tra il pubblico e gli artisti, nonché per smorzare il conflitto bilaterale tra ansia e previsioni. È qualcosa di difficile da spiegare, chi non frequenta i concerti non può saperlo finché non lo prova sulla sua pelle. Una volta che la nitidezza di questi attriti è andata sfumando è stato tutto in crescendo, un amplificarsi di emozioni, che si sono espanse come cerchi nell’acqua. Le canzoni degli album passati, legate in modo indissolubile a ricordi e situazioni ormai andate hanno più volte fatto accapponare la pelle. Un’esecuzione magistrale, in un bilanciatissimo limbo tra potenza e distensione.

Una serata che arricchisce, si torna a casa stanchi ma felici, ritenersi soddisfatti dopo uno spettacolo simile è una prerogativa, ed il verdetto finale sull’AMA Music Festival è sicuramente positivo. Una line-up coerente e non pensata nella semplice ottica di accontentare tutti è un qualcosa di sicuramente interessante ed appagante e forse, in Italia, di nuovo. Alessandro Spagnolo

 
 
 

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