Gomma - Toska
- Roberto Checchi
- Jan 14, 2017
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Un brivido costante dall’inizio alla fine dell’album: l’hype che si è venuto a creare attorno al primo album dei Gomma è stato veramente alto, fomentato anche dall’uscita di un video (Elefanti) e di un paio di singoli, ed è del tutto giustificato. Il titolo Toska, derivante dal russo (“Sensazione di grande angoscia spirituale, spesso senza una causa specifica; nostalgia di qualcosa, senza sapere bene di cosa; vaga inquietudine e irrequietezza; agonia mentale; tedioso male dell'anima”), sposa perfettamente l’atmosfera di questi nove brani ricchi di pathos. Diversi sono i richiami alla sfera cinematografica, con Godard, e alla letteratura italiana di matrice pavesiana per tutta la durata dell’LP. In modo lampante immagini intense ed espressive, con colori opachi e sbiaditi, come quelli del video di Elefanti, popolano la mente già da subito. Il ventaglio di ciò che si prova è ampio e va dai brividi ad un misto di mal di testa e di dipendenza per la voce di Ilaria. Si parla di rapporti interpersonali in modo preponderante, nella stretta di ricordi e muri innalzati nei confronti di persone appartenenti al proprio passato e che ora non ci appartengono più. È un lavoro che si snoda tra sussulti in chiave emo e chitarre frazionate dal piglio math-rock, che corrono anche in binari post-rock. Se possiamo, e sicuramente possiamo, dire che l’hype era alto, possiamo dire anche che un motivo per creare quella nube di attesa c’era: ne è valsa proprio la pena. Alessandro Spagnolo
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