top of page
Search

Mantovani - Sogni Lucidi

  • Roberto Checchi
  • Jan 24, 2017
  • 1 min read

Dopo anni di militanza in diversi progetti della scena milanese, Marco Mantovani si presenta al pubblico col suo primo lavoro solista, citando senza sotterfugi l'esperienza dell'onironautica descritta negli studi di Frederik Van Eeden.

L'opening track e primo singolo estratto è Il Segno Dei Tempi, una critica sociale verso quella massa che, nello squallido tentativo di ricerca di una personalità a tutti i costi, finisce per essere sempre più standardizzata.

La mccartneyana Sto Meglio A Casa è la vera perla del disco, una ballata crepuscolare che celebra l'intimità del focolare domestico; una grande prova d'autore che ricorda i fasti del Morgan di Canzoni Dell'Appartamento. Un altro brano degno di nota è Senza Te, alt-rock furibondo, che ricorda un altro eroe indie degli anni '90 finito oggi nella giuria di X-Factor; più insapore, nonostante l'aggiunta dell'organo, La Corsa All'Oro.

La versatilità di Mantovani si estrinseca poi nel blues sbarazzino di Diecimila Ore e nel candore cantautorale di Esmeralda.

Interessante e variegato il lavoro sulle liriche: si passa dallo stream of consciousness (Il Segno Dei Tempi) all'induismo postmoderno (Narada), al meno incisivo storytelling della conclusiva Giuseppe E Anita.

Al suon di Jaguar, violoncelli e Fender Rhodes, il capitano Mantovani ci guida in un viaggio interiore, tanto immaginifico quanto meditativo, nel quale possiamo identificarci tutti.

 
 
 

Comments


Follow Us
Post Collegati
Post Recenti

© 2014 by Indiependent Reviews. 

 

bottom of page