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Les Enfants Terribles: - SUGLI SPOILERS - Un articolo senza spoilers.

  • Roberto Checchi
  • Feb 14, 2017
  • 3 min read

Possedere un’informazione anticipata è sempre e comunque sgradevole? Ciò che costituisce il vero fastidio per chi viene a conoscenza di un dettaglio significativo della trama, tale o presunto tale, è la pervasività di quell’idea durante tutto il tempo della percezione dell'opera. Essendo associata ad un'emozione negativa, di fastidio, l'idea in questione non abbandona nemmeno per un istante la mente che è protratta, per tutta la durata del film, alla ricerca di conferme e dettagli che portino alla manifestazione di quello sgradito concetto. Quello che viene rovinato non è tanto la sorpresa durante l'eventuale colpo di scena, quanto il piacere della ricerca che lo avrebbe dovuto precedere.

Ma ciò che è curioso è che la nostra mente è fatta per lavorare costantemente in anticipazione. È probabilmente un meccanismo di difesa. Da qui ricaviamo il vero piacere. Pensate alla musica: possiamo sentirci ben lieti di sentire per la prima volta un tema di una sinfonia senza che questo ci fosse già noto in precedenza, tuttavia nell'ascolto della musica la nostra mente anticipa costantemente ciò che crede dovrà capitare godendo quando avviene la coincidenza fra l'atteso e il realizzato.

Le armonie più naturalmente piacevoli seguono regole precise come calcoli matematici. La percezione di ciò che è armonico è una proprietà fisiologica (misteriosissima), che non necessita studi, e va da sé che in presenza di un insieme di note siamo naturalmente portati ad anticipare la loro realizzazione in un gruppo di altre che darebbe vita all'armonia anelata.

Se ascoltassimo musica ancorati al tempo presente, nota dopo nota, non godremmo per nulla. Il piacere è dato dalla nota presente in accordo a quelle da poco passate, e memorizzate, e quelle che ci anticipiamo. Ascoltare pezzi di Schönberg e della sua tecnica di composizione dodecafonica non è immediatamente assimilabile come un'esperienza piacevole. Questo perché non vi è praticamente alcuna possibilità di anticipare ciò che ancora deve realizzarsi.

Le nostre menti adorano tentare di "spoilerarsi" i risvolti di trama, ma a rendere questo esercizio piacevole è la possibilità che ci si possa sbagliare e, spesso, la speranza che questo accada. Un'anticipazione sgradita, certa, invece, pervade la coscienza dello spettatore che perde il piacere della ricerca.

Ma non tutti i film sono soggetti a possibili spoilers, né lo sono allo stesso modo. Comporrò ora una scala di suscettibilità con a fianco ad ogni gradino un esempio di titolo che lo possa rappresentare:

- Nessuno spoiler possibile: ; - Spoilers non più possibili: Psyco - Titanic; - Spoilers possibili ma con un'importanza marginale ai fini della fruizione: La cosa; - Spoilers possibili che rovinano il momento, ma non la trama complessiva: Enemy (scena finale); - Spoilers di momenti emblematici ma che non costituivano il fine della storia: Amour; - Spoilers di momenti parziali nella vicenda ma che possono rovinare la percezione dello spettatore "che darà la caccia agli indizi" (cfr. introduzione): Arrival; - Spoilers di momenti che costituivano il fulcro delle vicende e rendono la visione già una revisione: I soliti sospetti.

I gradi sono molti e diversificati.

Vale la pena di domandarsi perché abbiamo tutti il desiderio di vedere per la prima volta Psyco pur già conoscendo inevitabilmente la scena della doccia.

Risponderei che, proprio come suggerito più sopra, esiste anche un gusto dell'anticipazione (un'idea già leopardiana, dopotutto). E anche se il concetto è ormai stato rovinato irrimediabilmente, resiste comunque il piacere di vedere come ciò che sappiamo dovrà avvenire avverrà. Questo spiega l’atteggiamento di quelle persone che non provano alcun tipo di fastidio a conoscere in precedenza le trame di libri e film e, anzi, non ne vedono uno se non in seguito ad un'approfondita ricerca.

Ma dopotutto ogni volta che scegliamo un film di un dato autore, o semplicemente di un genere ben definito, poetiche e canoni costituiscono già di per sé uno spoiler, eppure siamo ben felici di cominciare la visione assicurandoci di conoscere, se non la fabula, quantomeno l'intreccio; perché amiamo essere disconfermati e sorpresi, ma non così tanto quanto crediamo. Non è semplice amare Schönberg.

 
 
 

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