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Elk: in 10 artisti vi raccontiamo chi siamo

  • Roberto Checchi
  • Feb 27, 2017
  • 3 min read

Torna la nostra rubrica e questa volta i protagonisti sono i vigevanesi Elk, che a ottobre hanno fatto uscire il loro secondo disco Ultrafun Sword, Niegazowana. Rispetto al primo disco i cambiamenti sono evidenti e anche per questo siamo andati ad indagare su quali siano le influenze che caratterizzano la band, ecco quello che è venuto fuori.

Battles - Sono esagitati e allegri, per questo mi hanno influenzato parecchio (soprattutto nel sound). Basso chitarra e tastiere si confondono ed è difficile distinguere esattamente gli strumenti. Questo per me significa trascendere lo strumento. Guido

Deerhoof - Sono una band in costante equilibrio fra chaos e melodia e per questo motivo secondo me godibili senza risultare banali. Vorrei suonare come loro. Sgangherato e con gusto. Guido

Explosions in The Sky - La prima volta che li ho ascoltati con The Earth Is Not a Cold Dead Place ho voluto immediatamente cercare il pedale riverbero che utilizzavano. Fuori produzione dal 2003, sono riuscito a trovarlo usato: il Boss RV3 è spaziale. Questo album è davvero incredibile ed ha avuto un ruolo fondamentale nella determinazione del mio suono, che in Ultrafun Sword risulta davvero evidente. Gio

Fionn Regan - Perchè Lord help my poor soul, come brano preferito? Perchè quelle parole sono una dichiarazione d'intenti, che fanno ben capire chi è Fionn Regan, da Bray, Irlanda. Un poeta prestato alla musica. "Lord help my poor soul" sono infatti le ultime parole pronunciate da Edgar Allan Poe prima di esalare l'ultimo respiro. E richiamano anche quella vena melanconica e fatalista che permea tutta la musica di Fionn. Regan è sempre se stesso, nonostante passi con disinvoltura da album scarni, chitarra e voce, ad altri più alla Highway 69 revisited... per sfociare infine nelle tracce quasi "sinfoniche" di 100 acres of Sycamore. Fionn è sempre se stesso. Dario

Low - Mi piace soprattutto il primo: I Could Live in Hope. La loro musica annega. Ascoltato al buio è da pelle d'oca. Guido

Moderat e Tycho - Credo che siano due influenze non prettamente tangibili nel disco e nel sound, ma che siano latenti nell'attitudine con la quale la band si approccia in talune circostanze alla parte strumentale dei brani. Per quanto mi riguarda, sono le due principali influenze che hanno portato ad abbozzare M.Dugall. Rispettivamente coi brani A New Error e Awake. Seppur Dugall sia uscita poi in sostanza lontana anni luce a livello di sound rispetto ai genitori (ovviamente), il riff ossessivo e ripetuto di chitarra, con gli accenti indolenti e ritmati, deve tanto ai Moderat quanto il basso dritto come un fuso, elegante e melodico ha il sapore delle cose che più mi piacciano di Tycho e Awake in particolare. Sono due dischi davvero eccellenti tra l'altro. Procacciateveli. Ale

Mogwai - Sono uno dei miei gruppi preferiti. In ogni loro disco riescono a ricreare un ambiente in cui posso immedesimarmi anch’io. Nei miei arrangiamenti c’è sempre un po’ di Mogwai. Direi un mix di The Hawk Is Howling, Mr. Beast, Hardcore Will Never Die, But You Will e Rave Tapes. Gio

The National - Sea of love. Perchè per far ribollire l'anima non serve alzare il gain dell'amplificatore a dismisura. Basta una sezione ritmica che vada dritta come una locomotiva, magari di quelle senza fronzoli che correvano nelle praterie sbuffando vapore. Aggiungiamo un paio di chitarre che accompagnino il tutto con suoni lunghi e lamentosi, e alla fine una voce che non urli in maniera isterica, ma che sia li... a "brontolare" e a sussurrare di un amore desiderato, di un amore perso, o di amore impossibile. In fondo c'è un "mare d'amore". Dario

Verdena - Come già abbiamo avuto modo di ribadire in altre occasioni e come immagino capiti nella stragrande maggioranza delle band, tutti i componenti degli Elk hanno interessi musicali a dir poco differenti. Diciamo che con i Verdena mi sembra camminiamo su un denominatore comune. Io vado fuori di testa per Wow in particolare. Se una cosa ti piace così tanto mi sembra strano, se non impossibile anche a livello inconscio, andarne a ricercare una trama, un disegno, un passaggio quantomeno la sensazione primordiale di quel benessere musicale. Wow è un disco eccellente. Procacciatevelo. Ale

 
 
 

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