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The Circle: in 10 artisti vi raccontiamo chi siamo

  • Roberto Checchi
  • Mar 5, 2017
  • 3 min read

E' arrivato il momento che siano i The Circle i protagonisti della nostra rubrica. Direttamente da Torino, a fine ottobre hanno fatto uscire il loro secondo lavoro, How To Control The Clouds, che ha ottenuto un buon riscontro di pubblico e critica. E' arrivato quindi il momento di scavare un po' tra le loro influenze.

Pink Floyd - parte tutto da lì. Compri il loro primo album a 14 anni e rimani incantato a guardare il muro. E’ difficile dire che cosa abbia lasciato più il segno. La loro "Quiet desperation”, il lento incedere, Barrett, il Suono.Sono un pezzo di anima. Una canzone: Echoes.

Oasis - melodia e carattere. Canzoni così non le hanno fatte in molti. Struttura e melodia da incorniciare sul muro. Lì c’era tanto. La rabbia, il rimpianto, la voglia di riscatto. Dritti al punto, senza una sbavatura. E noi continuiamo a cantarli in macchina. Forte. Una canzone: I’m Outta Time

Kings of Leon - forse per molti un gruppo come tanti. Per noi un manifesto. Hanno segnato il passo insieme a noi. Sempre sullo sfondo. Capaci di reinventarsi, senza guardare indietro. Partiti dal Southern rock alla vecchia ed approdati ad un art-pop tra i più raffinati in circolazione.Che suoni, ragazzi. Una canzone: Revelry 4.

Chet Baker - intitolò la sua autobiografia “come se avessi le ali”. La sua vita fu triste, come un suo assolo. Chet Baker sings ci ha cambiato la vita. Veniva dal Bop, il jazz si stava trasformando, era l’epoca del cool. Lui ne prese le mosse, ma rimase lontano da quel freddo intellettualismo e compose questo capolavoro assoluto. E’ un album acerbo, ma, forse anche per questo, splendido. Una canzone: My Funny Valentine

Explosions In The Sky - gran parte di ciò che intendiamo come “suono” viene dalla loro influenza. The Earth is not a cold dead place possiamo considerarlo per noi un momento cruciale. Ha trasformato quello che intendevamo per Musica. Ci ha insegnato che esistono altri modi in cui è possibile suonare. Una canzone: Your Hand In Mine

The National - Trouble Will Find Me. Nulla è lasciato al caso. Ogni singolo frammento è analizzato e frammentato con precisione d’ingegnere. Un suono costruito, freddo, perfetto. Ci hanno insegnato che ogni traccia può essere una piccola opera d’arte. Soprattutto, ci hanno insegnato a riflettere, a lasciar da parte l’istinto e costruire con senso. Prima pensare, poi fare. Una canzone: Graceless

George Harrison - una chitarra ed una voce in grado di rivoltarti le budella. L’anima gentile del più grande gruppo del pianeta. Semplice, e profondissimo. Un “Sadu” indiano con una chitarra elettrica a tracolla. Pura luce. Una canzone: Ballad Of Sir Frankie Crisp (Let It Roll)

Battisti - Anima Latina. E’ un album misconosciuto e di culto. Impervesava il progressive, e l’accoppiata Battisti-Mogol non poteva rimanere in disparte. Il risultato è un gioiello stranissimo.Ci ha insegnato a spostare il limite un po’ più in là. Ci ha insegnato quanto sia importante sperimentare. Sempre. Una canzone: Abbracciala Abbracciali Abbracciati

The Vaccines - What Did You Expect From The Vaccines?. Nel 2011 fu una folgorazione. Lo abbiamo consumato. Ci ha insegnato che un buon album deve essere omogeneo. E poi quel suono di chitarra. Quel riverbero. Una canzone: Wetsuit

The 1975 - una macchina Funk con linee melodiche da far piangere pure le pietre e sommersa da una tonnellata di produzione. Glam a palate. Una canzone: The Sound

 
 
 

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