Before Bacon Burns: in 10 artisti vi raccontiamo chi siamo
- Roberto Checchi
- Mar 27, 2017
- 4 min read

E' arrivato il turno dei monzesi Before Bacon Burns, che hanno voluto fare le cose per bene e spiegarci nel dettaglio le loro influenze. Lasciamo quindi a loro la parola. Ecco un piccolo elenco con cui vorremmo raccontarci attraverso qualche gruppo che ci ha influenzato in questi anni. Per ogni artista è indicato un brano che ci è piaciuto particolarmente e l'album per noi più rappresentativo. Sei gruppi che piacciono a tutti, più quattro che hanno influenzato particolarmente, per ognuno di noi, il modo di intendere l’esperienza musicale.

Verdena - Incarnano il miglior modo di fare musica fregandosene di tutto e tutti. Hanno dei suoni perfetti, mettono una cura nei dettagli davvero impressionante, rendono ogni brano unico e, soprattutto, risultano immediatamente riconoscibili nonostante riescano a stravolgersi a ogni album. Un Brano: Il Tramonto Degli Stupidi Un Album: WOW pt. I

Fast Animals and Slow Kids - Salve a tutti, loro sono i Fast Animals and Slow Kids, e nel caso qualcuno ancora non lo sapesse vengono da Perugia. Ci piacciono un sacco per quanto riguarda dinamica, sonorità, testi, tiro, tutto. Per noi rappresentano l'esempio vivente di quanto paghi la perseveranza nel credere in quel che si fa (se lo si fa bene come loro poi è anche più facile). Ci piace l’importanza che danno al sottosuolo musicale durante i loro –stravolgenti- live, spingendo tutti a continuare a credere in ciò che si fa. Chapeau. In sala prove parte spessissimo la faskata ignorante: momento di pausa, Stefano alla batteria attacca un loro pezzo e Andrea inizia a strimpellargli dietro. Un Brano: A Cosa Ci Serve Un Album: Alaska

Band of Skulls - Potenti e puliti, oppure sporchi e leggeri, ci piacciono in tutti i modi. Dalla sola chitarra di Russell escono suoni meravigliosamenti ipnotici e la voce di Emma, così pacata e timida ma tosta davvero, riesce a spegnerci e a riaccenderci a suo piacimento. Suoni fantastici che ci prendono molto insomma.
Un Brano: Cold Sweat
Un Album: Himalayan

Yeah Yeah Yeahs - Un altro trio Alt-Rock! Anche se ci piacciono molto le sonorità degli YYYs, questa band è stata scelta principalmente per la fantastica attitudine e lo stile inconfondibile della frontgirl, Karen O. Il suo approccio sfrontato ai live ci piace tantissimo e un po' ci ispira a sentirci davvero liberi sul palco. La loro Date With The Night è stata la cover rompighiaccio tra di noi per un po’ di tempo, ogni tanto la riproponiamo live e ci diverte un sacco. Un Brano: Date with the night Un Album: Mosquito

Gazebo Penguins - Tre con la carica di trenta, potentissimi. Un po’ emo malinconici, un po’ ragazzi incazzati. Ci piace, ci carica, ci fa salire la voglia di prendere e spaccare tutti gli strumenti. Poi ci ricordiamo che siamo poveri. Un Brano: Trasloco Un Album: Legna/Raudo

Radiohead - Secondo noi non esiste persona, specialmente se ha a che fare con la musica, che non sia stata colpita da un pugno nello stomaco almeno una volta mentre ascoltava un pezzo dei Radiohead. Semplicemente, una band unica nel panorama internazionale da ormai due decenni abbondanti. Sperimentare, innovare, stuzzicare il pubblico. Per noi è si. Un Brano: You Un Album: OK Computer

Florence + the Machine - Eleonora. Una band fantastica, un approccio al palco ed alla performance davvero emozionante. Ovviamente non c'entrano niente con noi musicalmente parlando, ma hanno influenzato così tanto la nostra Eleonora con i loro testi, la loro profondità emotiva e tutti quei cazzo di acuti da torcere le budella che lei ha pensato bene di tatuarsene un po' addosso. Quindi sì, Florence + the Machine.
Un Brano: Shake it out/Mother Un Album: How Big How Blue How Beautiful

Silversun Pickups - Andrea. Scoperti in modo incredibile, uno di quei videogiochi in cui si impugna una chitarra di plastica e si cerca di diventare una rockstar. E’ bastato il primo giro di chitarra di quello che poi è entrato nella lista dei pezzi preferiti, e subito sono diventati compagni di cuffiette negli infiniti tragitti casa-università-casa. Queste chitarre che cantano, il basso che va come un treno a vapore con la batteria che fa ciufciuf e qualche sporchissimo sintetizzatore sparso qua e là. Perfetti. Un Brano: Lazy Eye Un Album: Pikul

Polar Bear Club - Stefano. Affinità di nome stupido a parte, conosciuti per caso ad un concerto dove aprivano ai Rise Against. Mezzo secondo per innamorarsi dell'energia del cantante, altrettanto per innamorarsi della parte ritmica che condivideva almeno una cosa con Stefano: la barba folta in tempi non ancora così hipster sospetti. Scherzi a parte, è stato il suo primo incontro con batterie semplici ed efficaci che puntavano dritto al cuore, al servizio di una voce con una capacità narrativa disarmante. Con l'ultimo album è arrivata la pausa (causa scatenante: problemi di voce del cantante, sentire lavori vecchi contro la fatica discografica del 2013 per credere). Ma Stefano li ricorda ancora così, sudati e scalpitanti sopra un palco a trasmettere emozioni con tutta l'energia del mondo ed una canzone in particolare che continua ad accompagnarlo profetica da 5 anni a questa parte. Un Brano: Bottled Wind Un Album: Clash Battle Guilt Pride

Biffy Clyro – Davide. Terza media, un amico fa vedere a Davide un video di questo gruppo scozzese: Biffy Clyro. Nome stranissimo, quasi brianzolo. Biffi Claudio. Il brano si chiamava Glitter Trauma; innamoramento secco e via a milioni di ascolti in loop. Era un sound totalmente nuovo per il nostro bassista, orecchiabile e allo stesso tempo pieno di tempi strani. Da quel momento non ha mai smesso di ascoltarli, sono riusciti a trasmettere un modo totalmente nuovo di fare musica. Un Brano: Glitter Trauma Un Album: Puzzle
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