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The Wer: in 10 artisti vi raccontiamo chi siamo

  • Roberto Checchi
  • Apr 20, 2017
  • 5 min read

I The Wer erano già stati ospiti della nostra rubrica in tempi non sospetti e ora, con l'uscita del loro primo disco, sono tornati per farci vedere come le cose cambiano e mostrarci i nuovi punti di riferimento del progetto.

THE 1975 - I The 1975 hanno profondamente influenzato le nostre produzioni a partire dal loro esordio nel 2012. Riteniamo che con il primo album The 1975 (2013) abbiano rivoluzionato il concetto tradizionale di indie britannico, riuscendo a reinventarlo e ad inserirlo perfettamente nella scena pop contemporanea.

Infatti sono riusciti ad unire ai riff di chitarra classici dell’indie atmosfere ambient, influssi anni ’80 e synth elettronici, portando una generale ondata di freschezza a livello sonoro. Nonostante la band sia stata da sempre fortemente discussa (“peggior band” del 2014 per la nota rivista inglese NME), per noi ha rappresentato sin dall’inizio una novità interessantissima nel panorama musicale attuale. Il nostro giudizio è stato ormai confermato con il secondo album, con cui hanno ottenuto il definitivo successo a livello internazionale e addirittura la vittoria-rivincita ai Brit Awards come “miglior band” del 2016.

Una canzone: Girls

Un album: The 1975

LAST DINOSAURS - Questa band australiana è stata una casuale scoperta che ha definitivamente contagiato la produzione del nostro primo album, prettamente dal punto di vista chitarristico. Noi tutti siamo particolarmente affezionati al loro album d’esordio: In A Million Years, che con i suoi motivi allegri e le sonorità funky ha fatto da colonna sonora costante alla nostra estate del 2014. Anche il secondo album Wellness è stata una piacevole conferma di quanto ci aspettavamo e siamo ansiosi di vedere come si evolveranno nelle prossime produzioni.

Una canzone: Zoom

Un album: In a Million Years

THE NEIGHBOURHOOD - Con il loro dark-pop i The Neighbourhood vanno di diritto nella top-three dei nostri gruppi preferiti in assoluto, anche se dal punto di vista musicale nei nostri brani si trovano pochissime influenze da questa band californiana. Aldilà dell’aspetto musicale che è sicuramente il più importante, con il loro stile monocromatico in black & white e la cura maniacale nella gestione dei social network, i the NBHD ci hanno aiutato a capire l’importanza di un concept visivo coerente in un’era musicale governata da internet. Come tutti ben sanno, la cosiddetta “aesthetic” (estetica) gioca ormai un ruolo fondamentale nelle dinamiche di presentazione al pubblico di una band e per questo motivo abbiamo sempre cercato di dare una compattezza stilistica ai contenuti postati sulle nostre pagine web.

Una canzone: Afraid

Un album: I Love You

ARCTIC MONKEYS - Impossibile non citare gli Arctic, anche se sono ormai legati al passato dei THE WER. Avendo iniziato come cover band proprio di Alex Turner e compagni nella fase iniziale delle nostre produzioni siamo stati enormemente ispirati dalla band inglese. In alcuni dei nostri primi brani presenti nel Pirouette EP la loro influenza è infatti evidente, ma non lo sarà nel nostro album in arrivo. Abbiamo deciso infatti di lasciarci alle spalle quel tipo di sonorità e ascolterete qualcosa di totalmente diverso, nonostante la stima per gli Arctic Monkeys rimanga sempre intatta.

Una canzone: Da Me A Favour Un album: Favourite Worst Nightmare

JAPANESE HOUSE - Japanese house è il progetto solista piuttosto misterioso di una ragazza inglese di soli 21 anni, secondo noi dalla mente geniale. Consideriamo i primi due EP Pools To Bathe In e Clean lavori di altissimo livello con una produzione eccellente dalla quale abbiamo provato ad apprendere molto. Il mix ipnotico di armonie dreamy e sonorità ambient proposto da Japanese House è già molto maturo nonostante la sua età e siamo sicuri otterrà sempre più attenzione in futuro.

Una canzone: Teeth

Un album: Pools To Bathe In

M+A - Siamo venuti a sapere di questo duo elettronico nel 2014 quando, se non andiamo errati, furono gli unici italiani insieme ai Sweet Life Society a suonare al Glastonbury Festival. Con l’album These Days hanno proposto sicuramente qualcosa di innovativo in Italia: un pop sfacciato ma di qualità con elementi dall’hip pop e dalla musica disco. Abbiamo avuto il piacere di fare da opening per un loro concerto qui a Roma ed oltre ad aver apprezzato la loro impeccabile performance dal vivo, siamo rimasti colpiti dalla loro cordialità e dall’interesse verso il nostro progetto.

Una canzone: Down The West Side

Un album: These Days

LANY - Sono l’ultimissima new entry tra le nostre ossessioni più recenti. Talmente freschi che il loro album di debutto deve ancora uscire (giugno 2017) e per ora abbiamo solo potuto ascoltare alcuni singoli, che ci hanno letteralmente conquistato. In particolare la traccia ILYSB è per noi una ballata dalle potenzialità enormi, tanto “minimal” quanto originale, a suggerire ancora una volta l’efficacia del “less is more” per quello che riguarda la produzione musicale. Una tecnica che tendiamo ad utilizzare quando ci sentiamo bloccati nella creazione di una traccia è infatti quella di spogliare il brano fino alle radici per poter ricominciare da una base svincolata senza elementi superflui. In questo senso ci siamo ritrovati moltissimo nella semplicità di questo brano dei Lany e speriamo di ascoltare qualcosa di simile nel loro primo album.

Una canzone: ILYSB Un album: -

TWO DOOR CINEMA CLUB / THE WOMBATS - Sui Two Door Cinema Club e i The Wombats c’è veramente poco da dire che non sia già stato detto, perciò abbiamo deciso di menzionarli insieme. Tutti i gruppi musicali che fanno indie sono stati più o meno direttamente influenzati da queste due band e tra questi rientrano sicuramente anche i THE WER. Tourist History dei Two Door Cinema Club (2010) è per noi un album incredibilmente all’avanguardia,

dopo sette anni ancora modernissimo, uno di quei dischi di cui non riesci a saltare nemmeno un brano durante l’ascolto ed a cui tutti noi siamo fortemente legati. Stesso discorso vale per The Wombats Produly Present: A Guide to Love, Loss and Desperation (2007) dei The Wombats, per i quali tra l’altro abbiamo avuto l’onore di fare da opening nella tappa romana del loro tour europeo del 2015.

Una canzone: Undercover Martyn / Tales of Girls, Boys and Marsupials

Un Album: Tourist History / The Wombats Produly Present: A Guide to Love, Loss and Desperation

CHVRCHES - Del trio synthpop di Glasgow capeggiato dal nostro amore platonico Lauren Mayberry, ci ha colpito la compattezza dei brani, costruiti su ritornelli catchy accompagnati da una combinazione di synth e bassi fantastica. In particolare all’interno del primo album The Bones Of What You Believe abbiamo apprezzato i singoli The Mother We Share e Gun, caratterizzati da strutture ed evoluzioni melodiche veramente interessanti, ad indicare che c’è ancora del buon pop in giro se lo si cerca. La loro ricercatezza sonora ci ha spinto a sperimentare moltissimo nel campo della musica elettronica durante le nostre sessioni in studio.

Una canzone: We Sink

Un Album: The Bones Of What You Believe

BANKS - Ultima ma non ultima abbiamo deciso di citare la cantautrice statunitense Banks, di cui si continua a parlare spesso in seguito alla recente uscita del secondo album Altar (settembre 2016). È una proposta musicale sicuramente diversa da quelle che abbiamo menzionato fino ad ora ma secondo noi egualmente valida. Con il suo dark R&B e i suoi testi criptici ci ha incuriosito a partire dal primo album Goddess, con il quale si è presentata al pubblico dopo anni in cui aveva scritto la sua musica privatamente senza sentire il bisogno di condividerla. Ora la sua voce calda e accattivante è arrivata sui palchi più importanti tra cui quello del famoso Coachella Festival e i suoi brani dal mood introspettivo e oscuro vengono sempre più apprezzati anche a livello internazionale.

Una canzone: Brain

Un album: Goddess

 
 
 

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